Modifica patti - riduzione

Inviata da Anonimo. 23 nov 2016 Affidamento condiviso

Salve a tutti, vi scrivo per proporvi un quesito.
Vi anticipo che già ho scritto su questo argomento ma, da qualche giorno, i fatti si sono aggiornati. Ne approfitto per ringraziarvi perché mi avete già risposto.
Nel 2014 sono ricorso in tribunale per ottenere il riconoscimento negato di mio figlio. Il tribunale, dopo un anno di udienze, si esprimeva: affido condiviso, mantenimento (350 euro al mese), diritto di visita (3 ore per 2 giorni settimanali, 8 ore in un giorno del weekend, pernotto dal terzo anno solo per il periodo di vacanza), condanna alle spese della mia ex compagna.
La sentenza veniva pubblicata ad ottobre 2015: io ero disoccupato ma proprietario di quote di immobili in fase di costruzione (non producono reddito), la mia ex compagna era disoccupata e viveva a casa dei genitori.
Contro la sentenza di primo grado la mia ex si appellava chiedendo un raddoppio del mantenimento, un dimezzamento del diritto di visita e l’affido esclusivo.
Ad agosto 2016 la corte si esprimeva rigettando il ricorso.
Quando è uscita la sentenza di primo grado, il bambino aveva un anno.
Quando è uscita la sentenza di secondo grado, il bambino aveva due anni.
Tra qualche mese il bambino fa tre anni, dato che il pernotto non è stabilito per i weekend ma solo per le vacanze dal 3 anno, essendo un diritto del padre, posso richiederlo o non è il caso perché la corte di appello si è espressa ad agosto 2016?
Da settembre 2016 la mia ex lavora a nero in casa. Ho delle foto dove ella stessa ha pubblicato sia su facebook che su instagram dove scrive “miei lavori”.
Ogni volta che io ho chiesto un po’ di flessibilità perché volevo lavorare, lei oltre a non essere flessibile subito ha richiesto un aumento del mantenimento.
La domanda è questa: se mi rivolgo in tribunale per una modifica dei patti, chiedendo il pernotto quindi un aumento di permanenza del bambino con me, considerando che la mamma lavora a nero, tenendo conto che quando è con me più tempo avrò più spese, si può ottenere una riduzione da 350 euro a 250 euro?
Il pernotto, nei weekend, me lo daranno?

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Gentile Carlo,
qualora non vi sia nulla di contrario all'interesse del minore, una volta constatato il fatto che i rapporti padre/figlio sono sereni, nulla impedirà di chiedere un'estensione del diritto di visita ed una conseguente riduzione dell'assegno mensile. Tale ultima richiesta sarà sostenuta sia dall'aumento delle ore trascorse dal minore presso di Lei sia dal fatto che la madre percepisce reddito (seppure non dichiarato).
Restiamo a disposizione per ogni dubbio.
Studio Legale Giaccardi-Laurino (Torino)

Studio legale Giaccardi-Laurino Avvocato a Torino

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Buongiorno,
qualora in questi due anni gli incontri con il bambino si siano svolti serenamente, ritengo che Lei possa legittimamente chiedere di avere una presenza più significativa nella vita del minore, con previsione di week end alternati comprensivi di uno/due pernottamenti (ad es.: dal sabato alla domenica sera, o al lunedì mattina, oppure dal venerdì sera alla domenica sera). La domanda dovrà essere motivata evidenziando il diritto del bambino ad avere rapporti significativi con entrambi i genitori.
Quanto all'assegno, le argomentazioni da addurre a sostegno della domanda di riduzione sono: a) la più estesa permanenza del bambino con Lei ove venga accolta la domanda di estensione degli incontri (con conseguente aggravio delle spese a Suo carico per il mantenimento diretto); b) la titolarità della madre di reddito da lavoro (anche se non ufficiale), che al momento della pronuncia essa non aveva, in quanto disoccupata. A quest'ultimo riguardo Lei dovrà però fornire adeguate prove documentali (ad es. rapporto investigativo comprovante che la signora si reca ogni giorno al lavoro).
Resto a Sua disposizione per eventuali chiarimenti e porgo cordiali saluti.
Avv. Rossana Merlo - Torino

Avv. Rossana Merlo Avvocato a Torino

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