Mio figlio è in carcere ma non mi permettono di vederlo
Inviata da Lucia. 16 set 2015
Mio figlio è in carcere ma non mi permettono di vederlo, mi hanno soltanto detto che "le visite sono temporaneamente sospese per lui". Di fronte alla mia richiesta di spiegazioni sembravano quasi imbarazzati e mi hanno liquidata con un "non sono cose che la riguardano", come può non riguardarmi?! Sono sua madre e ho tutto il diritto di andare a trovare mio figlio! Ho paura che possano averlo picchiato o che stiano cercando di nascondermi qualcosa, con tutto quello che si sente in televisione, come il caso Cucchi ad esempio, sono davvero preoccupata...ho chiesto un appuntamento con il direttore ma dicono che lui non ha tempo, cosa devo fare?
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Gent.ma sig.ra Lucia,
Per prima cosa occorre capire se suo figlio è in carcere già con condanna definitiva o è in custodia cautelare.
Nel primo caso la competenza è del magistrato di sorveglianza competente per territorio.
Se, invece, è in custodia cautelare la competenza è del giudice che ha disposto la custodia cautelare, generalmente il GIP.
Dopo, l’interrogatorio di garanzia, il giudice, se non vi sono particolari esigenze cautelari legate alle indagini, concede il diritto di visita ai familiari che ne hanno fatto apposita istanza, allegando fotocopia della carte d’identità e stato di famiglia. Il diritto di visita da parte dei familiari, infatti, può anche essere sospeso in via temporanea per ragioni attinenti alle indagini, ma deve trattarsi di una limitazione espressa che risulti da un provvedimento del giudice.
Il mio consiglio è quello di presentare istanza di colloquio e, in caso di diniego, valutare, con il difensore di suo figlio, le ragioni del diniego e come meglio agire per superare l'eventuale ostacolo.
Cordialità
Avv. F.C.
Dipende se suo figlio è definitivo o è in custodia cautelare.
Nel primo caso decide sulle visite il direttore del carcere o in caso di problemi il magistrato di sorveglianza competente per territorio.
Nel secondo caso competente è il GIP o comunque il magistrato che ha disposto la custodia cautelare in carcere al quale occorre pertanto rivolgersi per ottenere ogni autorizzazione e un intervento al riguardo affinché Lei possa incontrare suo figlio.
Resta comunque poi il fatto che suo figlio incontri l'avvocato di fiducia o d'ufficio che lo assiste in questo procedimento il quale ha più ampi diritti di voi di recarsi in carcere.
Resto a disposizione
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Occorre un'autorizzazione del G.I.P.
Alla richiesta deve essere allegato uno stato di famiglia e fotocopia carta d'identità. Se non ci sono particolari esigenze cautelari, il giudice la concede dopo l'interrogatorio di garanzia del detenuto.
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Sig.ra le consiglio di contattare, senza perdere tempo, l'avvocato che sta assistendo suo figlio o un legale di sua fiducia.
Distinti saluti
Il diritto di visita da parte del familiare non può essere negato, anche se esistono regole che ne disciplinano l'esercizio. Tra queste vi è anche quella che prevede la possibilità di sospendere temporaneamente i contatti con tutti o solo con alcuni dei familiari per ragioni attinenti alle indagini. Questa limitazione deve risultare da un provvedimento del Magistrato che procede. E' quindi opportuno che con l'ausilio di un difensore venga avanzata istanza di colloquio e che, tramite il predetto, venga valutato il contenuto della conseguente risposta.
Cordialmente.
Studio Legale Ercoli
Gentile sig.ra Lucia,
io le consiglio, con l'aiuto di un avvocato, di depositare un'istanza direttamente al giudice competente in modo da esporre la situazione.
Salvo che vi sia un espresso provvedimento del magistrato, il personale del carcere non può negarle il diritto di visita.