Mi hanno negato di vedere il mio compagno in ospedale
Inviata da Ennio. 27 feb 2015
La famiglia del mio compagno - premetto che siamo 2 uomini- non mi ha lasciato vederlo quando si era appena operato dicendo che non sono di famiglia e che lui aveva bisogno solo della madre... Lui è ancora in ospedale, posso fare richiesta per vederlo? È in terapia intensiva a causa di un infarto, e se non potessi fare in tempo a salutarlo?
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Gentile Ennio,
anzitutto Le faccio i miei migliori auguri per questo difficile momento.
Lei può senz'altro fare una richiesta di visita: In proposito sarebbe opportuno leggere il regolamento interno sulle visite dell'ospedale. Se aveste poi, Lei ed il suo compagno, la residenza comune, una copia del certificato di residenza potrebbe consentire di superare gli ostacoli eventualmente frapposti alla sua richiesta dai medici. Purtroppo infatti, come forse avrà saputo, in Italia i diritti delle coppie di fatto non sono ancora regolamentati. Una soluzione sul punto può essere data dalla stipulazione di un c.d. Contratto di convivenza con il quale essenzialmente la coppia regolamenta ogni aspetto patrimoniale e non, e così pure l'assistenza morale e materiale in caso di bisogno.
Ancora auguri e resto eventualmente a disposizione.
Cordiali Saluti
Avv. Riccardo Galli
Senz'altro, può pretenderlo, mostri lo stato di famiglia
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Egr. sig. Ennio
nel suo caso ( comune a molte coppie omosessuali di fatto) Lei potrebbe far valere la sua posizione di convivente del suo compagno, nel caso in cui il regolamento dell'ospedale sulle visite contempli apertamente la possibilità di visita del convivente del malato senza alcuna autorizzazione di altro famigliare. Naturalmente per dimostrare che lei è il convivente è necessario che sia iscritto all'anagrafe del comune di residenza del suo compagno come convivente e abbia la residenza comune con il medesimo. Si tratta di una dichiarazione di libera convivenza che può essere utilizzata in ospedale nel caso in cui i medici impediscono di assistere il partner affermando che non siamo parenti. Credo possa essere usata anche nel suo caso. Naturalmente per tutelare al meglio i suoi diritti e quelli del suo compagno vi consiglio di stipulare una convenzione di libera convivenza, per atto pubblico o scrittura privata autenticata- . Mi auguro che il suo compagno esca prima possibile dalla terapia intensiva ed esprimere il proprio consenso a vederla . Auguri
Avv. Raffaella Scarinci