Legge 104

Inviata da pasquale. 20 nov 2015

Salve,
vi spiego il mio problema, anzi quello di mia moglie. Lavora alle poste di Bologna, possessore di legge 104 fratello convivente sindrome down con altre patologie; le poste dopo aver fatto circa 6 volte la domanda di trasferimento le dicono che non è possibile il trasferimento nella città del disabile distante circa 1000 km e le danno i 3 giorni congedo straordinario di 2 anni quasi finito per lui ma trasferimento niente. Secondo voi dovrebbero concederglielo? In attesa di una vostra risposta ringrazio.

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Gent.mo Pasquale,
a mio modo di vedere ci dovrebbero essere tutte le condizioni perché sua moglie possa ottenere il trasferimento in forza della legge 104 per meglio assistere il fratello gravemente disabile.
Quello al trasferimento, invero, non è un diritto soggettivo, occorre dunque tener conto anche del potere di organizzazione e gestione del personale nel rispetto dei concomitanti valori di imparzialità e buon andamento della gestione del lavoro.
La giurisprudenza, infatti, ha evidenziato come l'amministrazione non possa opporre dinieghi immotivati al trasferimento a fronte di provate e reali necessità assistenziali. Necessità che, a seguito delle modifiche introdotto nel 2010, non si traducono più nella esclusività e continuità dell'assistenza, ma comunque richiedendo una comprovata effettività e opportunità della tutela.
L'assistenza, pertanto, deve trovare oggettivo riscontro in situazioni di reale difficoltà dell'invalido ad essere altrimenti adeguatamente accudito ed assistito.
Da quanto scrive, attesa la gravità del fratello di sua moglie, la grande distanza dal luogo di lavoro, nonché le evidenti poco plausibili esigenze organizzative alla base del mancato trasferimento, considerando la strutturazione dell’ente poste italiane sul territorio, probabilmente suo moglie avrebbe tutto il diritto di vedersi riconosciuto il diritto al trasferimento in avvicinamento al fratello.
Cordialità

Avv. F.C.

Studio Legale Avv. Cavallaro Avvocato a Roma

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