Impugnazione testamento per riduzione di legittima

Inviata da Tano. 10 set 2021 Eredità

Alla morte di ns. Madre mia sorella ed io abbiamo ereditato come da disposizione testamentaria essendo unici eredi essendo vedova e non avendo ascendenti. Testamento olografo datato 2002 - data di morte giugno 2012. Mia sorella era amministratore di sostegno con cointestazione del c/c e deposito titoli ed era a conoscenza del testamento sin dal 2002 rivelandomi cio' solo alla morte per timore
di litigare se l'avessi saputo prima del decesso. Lei ha ereditato l'appartamento più grande ed io quello più piccolo, titoli non nella
massa ereditaria( mia madre aveva investito in titoli) ma presenti durante gli anni di amministrazione di sostegno e poche migliaia di
euro nel c/c dopo aver prelevato il suo 50%, tutti i gioielli a sua figlia. Si può sostenere che cointestandosi abbia volutamente sottratto parte del patrimonio che non sarebbe stato diviso in parti uguali spettante a lei il 50% per diritto dovuto alla cointestazione e dividendo al 50% solo l'eventuale rimanente.
Alla luce di quanto esposto è possibile impugnare il testamento per
riduzione di legittima?
In attesa di un vs. Cortese riscontro
Cordiali saluti

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Buonasera, la lesione di legittima è ipotizzabile, ma va preliminarmente verificata ricostruendo fittiziamente quello che era il patrimonio nel suo intero. In pratica con il testamento è possibile devolvere ad un figlio più di un altro o lasciare beni ad un'altra persona (anche estranea alla famiglia) purché sia garantita la quota dovuta agli eredi legittimi. Ricostruito fittiziamente il patrimonio (tecnicamente l'operazione si chiama collazione) si calcolerà la sua quota: solo se ha ricevuto meno di quanto doveva si verterà in ipotesi di lesione di legittima e potrà agire per vederla reintegrata. Esempio pratico: il valore del patrimonio è € 100.000, i legittimari sono 2 figli (senza coniuge, ad esempio perché premorto), la quota di legittima è 1/3 ciascuno. se ha ricevuto meno di € 30.000 di valore può agire, diversamente (anche se un figlio ha ricevuto € 70.000 e l'altro solo € 30.000) no.

Studio Legale Aiello Avvocato a Cosenza

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Buongiorno signor Tano,
sicuramente vi è una disparità tra lei e la sua sorella. Bisognerebbe vedere anche il testamento olografo redatto a suo dire da sua madre nel 2002. È necessario esaminare l’intera situazione e possiamo vederci al mi studio per una approfondita consulenza legale. Per qualsiasi necessità può contattarmi.
Cordiali saluti
Avv. Maria Sannino

Avv. Maria Sannino Avvocato a Lucca

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Gentile signora,
Aggiungo solo che se le somme confluite nel conto corrente cointestato erano tutte di provenienza di Sua madre, si può comunque sostenere che sia stata una donazione indiretta da doversi computare nel calcolo delle riduzione della quota ereditaria
Cordialmente
Avv. Alfredo Guarino

Avv. Alfredo Guarino Avvocato a Napoli

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Gentile signora,
Per quanto riguarda la mala gestio dei titoli e delle risorse finanziarie, compiuto nell'espletamento delle funzioni di amministratore di sostegno, il tema che si propone non attiene alla collazione ed alla riduzione delle disposizioni testamentarie ma piuttosto alla azione di danno che Lei può esercitare nei confronti di Sua sorella nella qualità di erede di Sua madre, cioè agendo come se agisse Sua madre nei confronti della cointestatario del conto corrente; per quanto concerne le disposizioni testamentarie occorre valutare, come Le è stato già detto, se è stata violata la Sua quota di legittima.
Un cordiale saluto
Avv. Alfredo Guarino

Avv. Alfredo Guarino Avvocato a Napoli

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Per rispondere occorre capire se effettivamente vi è stata riduzione di legittima. Ovvero il testamento è valido ed è possibile lasciare di più a un figlio o a terzi, basta che agli eredi legittimari sia garantita la quota di riserva. Occorre dunque procedere alla collazione, ossia dare valore a tutti i beni di proprietà della mamma, calcolare la sua quota, e verificare se ha ricevuto meno della legittima
A disposizione
saluti

Studio Legale Avv. Laura Ferrari Avvocato a Novara

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