Impugnazione di testamento scritto sotto forzatura

Inviata da Sabrina. 22 ago 2019 Eredità

Buongiorno,

chiedo anticipatamente scusa per la lunghezza del messaggio ma per far si che comprendiate al meglio la situazione dovrò fornire alcuni dettagli che sembrano essere futili ma non lo sono.
Nel 2015 è venuta a mancare la sorella più grande di mia mamma, avevano anche altri 2 fratelli più grandi mancati entrambi nel 1991.
La zia aveva 88 anni, era sana fisicamente ma soffriva di demenza senile e a prendersi cura di lei era rimasta solo mia mamma.
Alla sua morte mia mamma era in possesso di un testamento, che la zia aveva scritto moltissimi anni prima in presenza di un notaio, nel quale lasciava la sua casa a lei.
Contemporaneamente i nipoti (i 4 figli di uno dei 2 fratelli defunti) saltano fuori con un altro testamento che la zia avrebbe scritto un anno prima di morire nel quale lasciava la casa a loro.
Ovviamente era stata raggirata in un momento di confusione perchè, visto il suo amore smisurato per mia madre, non avrebbe mai fatto una cosa del genere!!!
Infatti spesso chiamava me e mia sorella di notte piangendo disperata per dirci che non aveva più una casa, che qualcuno l'aveva fatta scrivere e lei aveva paura di finire in mezzo alla strada.
Non ha mai fatto i nomi di chi l'aveva fatta scrivere e nè di cosa le avessero fatto scrivere quindi noi, non sospettando minimamente dei parenti, pensavamo si trattasse di vaneggiamenti dovuti dalla sua malattia ma invece evidentemente, approfittando del suo affetto per loro e del fatto che non ci stava più tanto con la testa, devono averla convinta a farsi lasciare la casa raccontandole qualche fandonia.
A quel punto ovviamente il testamento è stato impugnato, sono state fatte delle perizie ma è stato dichiarato valido a tutti gli effetti perchè scritto di pugno dalla defunta con data successiva al primo e 2 delle nipoti sono andate a vivere nella casa.
Mia mamma non si è arresa e, cambiando avvocato, ha avviato un'altra causa ma questo avvocato continuava a spillarle soldi senza portare mai nulla di concreto. Di fatto, nel bel mezzo della causa, l'anno scorso, mentre riordinava dei cassetti, mia mamma ha trovato dentro un lenzuolo una busta chiusa con su scritto "Per mia sorella Angela" con la grafia della zia.
Senza aprirla l'ha portata, insieme all'avvocato, dal notaio che al tempo aveva vidimato il primo testamento. In questa busta c'era un altro testamento che la zia ha scritto (probabilmente sentendosi in colpa in un momento di lucidità) una quindicina di giorni dopo quell'altro e scriveva che lasciava la sua casa all'unica persona che si era sempre preoccupata di lei, ossia sua sorella Angela, e che tale testamento annullava e sostituiva quello precedentemente scritto in favore dei nipoti. Il notaio ha attestato e sottoscritto che il documento era autentico e l'avvocato diceva che con quello aveva la vittoria in pugno, che poteva anche già cominciare a sbatterle fuori dalla casa....ma qualche giorno fà l'ha chiamata per dirle che hanno perso perchè il giudice non ha preso neanche in considerazione il documento e ha rigettato l'istanza.
A questo punto posso capire che la prima causa sia andata persa in quanto trattasi di cose che non si possono dimostrare e di cui la legge non tiene conto, ma la seconda lo trovo davvero assurdo!
Come ben potete immaginare, le 2 cause sono costate ai miei genitori una fortuna pertanto, prima di avviarne un'altra, abbiamo bisogno di sapere se c'è qualcuno in grado di fare avere a mia mamma quello che le spetta senza spendere un'altra fortuna per l'ennesimo fallimento quindi cerchiamo un avvocato in Milano o provincia (loro abitano a Cologno Monzese) specializzato in tale campo che ci fornisca una prima consulenza gratuita per esporre la questione in maniera più dettagliata ed avere delle informazioni chiare sui costi, i tempi e le reali possibilità di riuscita.
Ringrazio e mi scuso nuovamente per essermi dilungata.

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Gentile Signora Sabrina,
e' necessario leggere le sentenze e comprendere se è ancora in tempo per la seconda sentenza ad impugnare la stessa. Il ricorso in appello nel processo civile deve essere proposto entro trenta giorni dalla notifica della sentenza , se la stessa è stata notificata o sei mesi dalla sua pubblicazione. se i termini comprendono il periodo feriale vi è più tempo.
Sono a disposizione
Cordialmente

Avv. Emanuela Pesce Avvocato a Milano

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Gentile signora Sabrina,potreibfornire la consulenza richiesta ma,pur avendo contatti con Colleghi di Milano e cause a Milano,sono a Napoli e Roma.Cordialmente avv.Alfredo Guarino Napoli

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