Gravidanza con inganno

Inviata da Maurizio. 26 set 2018

Sono sposato con due figli grandi, per motivi legati ad un calo di desiderio da parte di mia moglie ho intrapreso una relazione con una amica, relazione di solo letto cosa che da subito ho chiarito, con il passare del tempo mi sono accorto di un cambiamento sentimentale da parte sua, ho fatto di tutto per fargli capire che per noi non ci sarebbe stato futuro e nonostante tutto continuo ad amare mia moglie, apparentemente sembrava convinta ma alla prima occasione mi faceva notare la sua contrariazione al punto che ad un mio diniego per incontrarci e fare sesso (anche perché stavo lavorando) ha tentato l'avvelenamento da farmaci. A tale evento ho cercato di essere un po accomodante ma mi sentivo tra l'incudine ed il martello, la relazione mio malgrado prosegue e per evitare qualche gravidanza indesiderata dietro consiglio della sua ginecologa si è deciso di utilizzare la pillola. Per qualche mese tutto bene e per l'acquisto della pillola provvedevo io personalmente. Un giorno durante un nostro incontro noto che era strana e alla mia insistente preoccupazione piangendo mi confessa che era da un po di mesi che lei aveva smesso di prendere la pillola e quindi era incinta in uno stato così avanzato che anche volendo non si poteva procedere ad una eventuale interruzione di gravidanza. Alla mia sfuriata lei cercava di tranquillizzarmi dicendo che nessuno avrebbe legato la gravidanza a me, che non avrebbe preteso nulla, che quel figlio sarebbe stato solo suo. Facendola breve Dopo il parto lei provvede a far sapere a tutti che la bambina è mia, mi fa chiamare da un avvocato per il riconoscimento e per gli alimenti. Immaginate come mi sento, non solo ingannato nel più brutale dei modi ma ora pretende anche riconoscimento e alimenti, dimenticavo di dire, lo scopo di tutto ciò (confermato anche da sue amiche) era quello di farmi divorziare da mia moglie e creare con lei la famiglia felice del mulino bianco. Cosa posso fare per difendermi da questa situazione?

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gentile Maurizio,
temo che lei possa fare poco poichè la legge prevede che qualora il padre biologico si rifiuti di riconoscere il figlio potrà essere intentata un'azione giudiziale di paternità da parte della madre o del figlio stesso, sostanzialmente il giudice attarverso tale azione, ordina al presunto padre di effetuare il test del DNA e in caso di rifiuto ad effettuarlo, detto comportamento potrebbe essere interpretato dal giudice come riconoscimento tacito della paternità.
In buona sostanza basta questo rifiuto per ottenere una sentenza accertativa della filiazione che, per altro, in automatico fa scattare l'obbligo al mantenimento.
Lei, ad ogni modo, ha la certezza che questa bambina sia sua figlia?
avv. marina ligrani

Avv. Matrimonialista MARINA LIGRANI Avvocato a Potenza

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Gentile Maurizio,
purtroppo può fare ben poco; Le consiglio di verificare la paternità con l'apposito test (se dovesse avere dei dubbi in merito) e di riconoscerlo, concordando un mantenimento.
Il tutto assistito da un legale, ma fuori dal giudizio, poiché se dovesse andare in causa la conclusione sarà proprio quella prospettata.
Distinti saluti
Avv. Alessandro Tadei

Avv. Alessandro Tadei Avvocato a Fano

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