Buonasera,
vorrei sottoporre il seguente caso. Due soci con quote rispettivamente del 75% e del 45% per apertura linea di credito impegnano con pegno titoli di valore proporzionale alle quote stesse.
Uno dei due soci successivamente richiede alla banca di abbassare la linea di credito della società e conseguentemente si fa restituire la sua parte di pegno titoli.
La banca e il socio non avvertono il socio che nonostante la minor quota (35%) si trova addirittura come maggior garante.
La domanda che vi faccio è se ci sono gli estremi per far causa all'istituto bancario e al socio. E se vi sono dei termini di prescrizione per un caso come questo.
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per rispondere compiutamente occorre esaminare lo statuto, vedere che tipo di società è, nonché verificare quanto sottoscritto con la banca. Nel caso ci fossero gli estremi, l'azione si prescrive in 5 anni dal fatto, ma è possibile interrompere la prescrizione con una raccomandata in cui si contesta il comportamento e quanto accaduto e si chiedono i danni
Resto a disposizione
Il suo quesito è posto in termini molto sintetici e necessita di approfondimenti. Bisognerebbe preliminarmente sapere che tipo di società è quella di cui parla, che poteri hanno i due soci e se i patti sociali o lo statuto prevedono modalità particolari per l'assunzione di decisioni, con particolare riguardo ai contratti con i terzi e con le banche nello specifico. Dopo di che, come in ogni caso di azione per il risarcimento di danni (che si prescrive in 5 anni), occorre dimostrare che un danno vi è stato, che il danno è conseguenza dell'azione compiuta dalla controparte e quantificarlo. Sono in ogni caso a disposizione per ogni approfondimento