errore patronato nella richiesta di reversibilità
Salve,
mia madre ha di recente ricevuto una richiesta di recupero per somme percepite e non dovute relativa all'anno 2015, anno nel quale aveva fatto richiesta di pensione di reversibilità. Controllando la documentazione ho scoperto che in effetti il reddito presunto fornito a corredo della domanda era sbagliato e non riportava alcuni affitti che mia madre riceve in maniera continuativa da anni. Mia madre è una donna colta, ma ha poca dimestichezza con i numeri, per questo motivo si era fatta all'epoca assistere da un patronato, cui aveva trasmesso la dichiarazione dei redditi che riportava correttamente le somme degli affitti. La trasmissione della dichiarazione dei redditi al patronato è certa e dimostrabile da un passaggio di email ed allegati. La situazione che si è creata è pertanto quella per cui L'INPS ha ricevuto una richiesta che riportava un reddito più basso (e scorretto), ha pagato di più e vuole le somme indietro (posto che sia in tempo, ai sensi del comma 2, art. 13, legge 412/91, ammetto che non sono sicura del fatto che non si possa esercitare la sanatoria), ma l'errore è stato fatto dal patronato (che pure aveva i documenti necessari) al momento in cui ha presentato la domanda. Questo errore ha provocato l'indebita erogazione del 2015 (cui seguiranno analoghe indebite prestazioni per il 2016 e 2017, dato che la pensione di reversibilità non è mai stata ricalcolata nonostante mia madre abbia presentato regolarmente la denuncia dei redditi, sebbene non il RED). Si tratta di una somma davvero molto alta, che mia madre avrebbe percepito indebitamente senza avere mai modo di rendersene conto e che (per una serie di motivi inaspettati) non è più nelle sue disponibilità. Questo "piccolo" errore rischia perciò di avere un riverbero devastante sulla qualità della vita di mia madre e, di fatto, la restituzione di queste somme non corrisponde, in termini di danno, al non averle mai percepite. In questa ultima ipotesi mia madre avrebbe avuto infatti modo di operare alcune scelte diverse. Il patronato non ha nessuna responsabilità?
Inoltre come comportarsi per scongiurare il perpetrarsi dell'errore, visto che la pensione non è stata ancora nemmeno adeguata?