Eredità figlio riconosciuto

Inviata da Adriano Verga. 27 nov 2015 Eredità

Buongiorno,
mi chiamo Adriano Verga, 65 anni. Ho il dubbio che mio figlio non sia figlio mio.
Se dimostrassi con test del DNA che mia moglie mi ha tradito, potrei estrometterlo dall'asse ereditario? Se si, avrei bisogno di un legale!

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Gent.mo signore,
deve richiedere tramite avvocato il test del dna con connessa azione di accertamento di paternità. Se sarà provato che suo figlio non è tale biologicamente, a quel punto potrà estrometterlo dall' eredità e anche richiedere l' addebito della separazione a sua moglie in caso di rottura del rapporto con essa.
Se desiderasse essere assistito non esiti a contattarci.

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Studio legale Morano & partners Avvocato a Roma

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Deve provvedere a mezzo legale a richiedere il test quindi proporre domanda di disconoscimento di paternità, con tutte le conseguenze che ne derivano
Resto a disposizione

Studio Legale Avv. Laura Ferrari Avvocato a Novara

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Buongiorno.
L'azione di disconoscimento di paternità, per il genitore che intende promuoverla, decade in ogni caso trascorsi 5 anni dalla nascita del figlio. Se Suo figlio ha meno di 5 anni di età, la decadenza interviene dopo un anno dalla Sua conoscenza dell'adulterio di Sua moglie. Per aggirare questo limite, ove Suo figlio abbia meno di 14 anni, l'unica possibilità è quella di chiedere al Giudice o al PM, affinchè faccia lui richiesta al Giudice, la nomina di un curatore speciale, che, per conto di Suo figlio, per il quale l'azione è invece imprescrittibile (cioè non decade e non si prescrive mai), promuova la domanda di disconoscimento.
La normativa in ogni caso è complessa e prevede diverse ipotesi, per cui Le consiglio di contattarci per un consulto approfondito che le consenta di avere chiarezza.
Il mio studio si occupa esclusivamente di Diritto di Famiglia.
Un cordiale saluto
Avv. Raffaella Angelica Molendini (Milano, Roma, province)

Avv. Raffaella Angelica Molendini Avvocato a Milano

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Buongiorno Signor Adriano.
Per estromettere Suo figlio dall'eredità deve promuovere preventivamente un'azione di disconoscimento di paternità e solo nel caso in cui venga dimostrato che non è Suo figlio quest'ultimo non avrà alcun diritto ereditario.
In merito Le segnalo quanto segue:
- l'azione di disconoscimento può essere proposta da colui che intende fare accertare e, conseguentemente, dichiarare la mancanza del rapporto biologico tra padre e figlio nato durante il matrimonio;
- secondo una presunzione legale, il marito della madre è anche il padre del bambino (cd. “presunzione“ di paternità) allorquando la nascita è avvenuta almeno 180 giorni dopo il matrimonio e non oltre 300 giorni dall’annullamento del matrimonio o dal divorzio;
- pertanto, la presunzione di paternità termina se sono decorsi 300 giorni dalla separazione o dal provvedimento attraverso il quale il Giudice autorizza i coniugi a vivere separatamente;
- l'azione di disconoscimento di paternità può essere proposta solo ed esclusivamente a) nel caso in cui i coniugi non abbiano convissuto nel periodo compreso tra il trecentesimo ed il centottantesimo giorno prima del parto; b) se, in questo stesso lasso di tempo, l’uomo era affetto da impotenza; c) se la moglie ha avuto una relazione extraconiugale, nascondendo al marito la gravidanza e la nascita del figlio;
- l'’azione può essere proposta, con l’assistenza di un avvocato, dal marito entro 1 anno dal giorno della nascita (se il marito si trovava nel luogo in cui è nato il figlio e se prova di aver ignorato la propria impotenza a generare, o dal giorno in cui ha avuto conoscenza dell’adulterio della moglie) oppure entro 1 anno dal giorno del suo ritorno nella residenza familiare, se non si trovava nel luogo in cui è nato il figlio. Se, però, il medesimo dimostra di avere ignorato la nascita in tali giorni, il termine decorre dal giorno in cui ne ha avuto notizia;
- in ogni caso, decorsi 5 anni dalla nascita del figlio, l’azione non può più essere proposta: con la Riforma del Diritto di Famiglia il legislatore ha, quindi, voluto limitare il termine per proporre l’azione di disconoscimento della paternità a cinque anni dalla nascita del figlio; ciò a favore dei minori ed a tutela della loro esistenza e a discapito dei mariti traditi che, a distanza di molti anni, scoprono di non essere il papà biologici;
- la prova della inesistenza del legame biologico tra padre e figlio può essere data anche attraverso dichiarazioni testimoniali;
- la prova tramite indagine del DNA permette di accertare o di escludere, senza ombra di dubbio, la paternità del figlio;
- non occorre che, prima dell’effettuazione della consulenza sia provato l’adulterio in quanto la prova del DNA è ammessa anche solo per il fondato sospetto del tradimento;
- la prova del Dna non è sempre necessaria per escludere la paternità biologica: infatti in alcuni casi può essere sufficiente l’acquisizione della cartella clinica relativa al parto, da cui apprendere i gruppi sanguigni di madre padre e bambino.
Le segnalo, infine, che allo stato, Suo figlio è erede legittimo e non può essere diseredato.(salvo casi di indegnità: ad esempio, omicidio o tentato omicidio del decuius o del coniuge, discendente o ascendente, calunnie, attentato alla volontà di testare concretizzatosi in violenza o dolo contro persona della cui successione si tratta, soppressione, alterazione, falsificazione, occultamento del testamento).
Resto a disposizione per ogni ulteriore chiarimento ed invio distinti saluti.
Avv. stab. Rossana Delbarba

Anonimo-155490 Avvocato a Brescia

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Buongiorno Adriano,
se Lei ha il dubbio che il figlio riconosciuto non sia Suo, può proporre l'azione di disconoscimento della paternità, ai sensi degli artt. 243 bis e 244 c.c. Questa azione presume la dimostrazione dell'avvenuto adulterio di Sua moglie; le prove "biologiche" sono ovviamente ammesse ed indispensabili al fine di dimostrare il difetto di paternità. L'azione però può essere esercitata nel termine decadenziale di un anno che decorre da quando Lei ha scoperto l'adulterio. È suo onere dimostrare la data precisa della scoperta, perché la giurisprudenza è molto rigida nel valutare questo elemento. In altri termini, se anche Lei dimostrasse con le prove biologiche (DNA) che il figlio non è Suo, trascorso più di un anno dalla scoperta dell'adulterio Lei non avrebbe più la possibilità di agire per il disconoscimento.
La seconda parte del Suo quesito è consequenziale: se viene riconosciuto che il figlio non è in realtà Suo, non rientra tra i Suoi eredi.

Avvocato Fulvia Cognola Avvocato a Lecco

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