Salve
A seguito di un decesso io e mio fratello ci troviamo coproprietari di una villetta dove lui ci vive da solo.
Ora vorrei andare a vivere lì anche io e dedidero frazionarla (la villa è su due piani).
Lui ovviamente si oppone.
Devo fargli causa ed ottenere l' ok di un giudice o cosa?
non c'è una via più morbida ?
grazie
Daniele
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Buongiorno Daniele,
lei ha diritto di chiedere la divisione della villetta. Deve però considerare che se non trova un accordo con suo fratello, e se la villetta non fosse divisibile, il rischio - svolgendo una causa preceduta dalla mediazione- è che il Giudice la faccia vendere all'asta.
Il mio consiglio è quello di far valutare, possibilmente a un tecnico scelto in comune con suo fratello, il valore della villetta e la sua divisibilità in parti di uguale valore. Dopodichè, se riusciste anche a trovare un accordo sulla parte fisica della villetta che ognuno di voi vuole (il frazionamento di cui parlava Lei), suggerirei di andare direttamente dal Notaio. La divisione avendo ad oggetto un bene immobile deve essere fatta per iscritto e deve avere la forma dell'atto pubblico o della scrittura privata autenticata (così da poter essere trascritta nei pubblici registri).
Se desidera una consulenza più approfondita può contattare il mio studio e le verrà fissato un appuntamento da remoto.
La saluto cordialmente
Lidia Mussi
Buongiorno Daniele,
a che titolo Suo fratello occupa la villetta? La risposta fa la differenza per capire che possibilità ha di andarci a vivere anche Lei.
In generale, se due comproprietari di un immobile litigano sull'uso dello stesso, l'unica via praticabile è quella della divisione e mi sembra di capire che la villetta in questione sia comodamente divisibile.
La divisione può essere di due tipi: i) bonaria, bastando che Lei e Suo fratello vi rechiate presso un Notaio per redigerne l'atto; ii) giudiziale, nel caso in cui uno dei due comproprietari si opponga.
Giudiziale significa dover far causa a Suo fratello, chiedendo al Giudice che pronunci la divisione del Vostro bene.
Tale causa deve necessariamente esser preceduta dal tentativo di mediazione innanzi all'Organismo territorialmente competente.
Si tratta di uno step iniziale pensato dal legislatore proprio al fine di evitare il processo, nel senso che l'incontro davanti al mediatore potrebbe portare in tempi brevi ad un accordo divisionale.
Riguardo ai costi, occorrerebbe sapere il valore del bene per poterLe dare una risposta.
Se vuole, resto a Sua disposizione.
Avv. Agata Cavallo
Buonasera,
le consiglio di rivolgersi ad un legale per farsi assistere in questa vicenda con suo fratello e farsi tutelare affinché le siano riconosciuti i suoi diritti al pari di quelli che attualmente sta già usufruendo suo fratello. Mi farebbe piacere seguirla in questo percorso avendo già avuto casi simili al suo.
Resto a disposizione per qualsiasi necessità.
Cordiali saluti
Avv. Maria Sannino (LUCCA)
Buongiorno,
visto il comportamento di suo fratello, le consiglio di rivolgersi ad un avvocato esperto in materia di successioni (come il sottoscritto).
Per le mie pratiche seguo questi passaggi:
1) tento sempre la via bonaria e cioè una trattativa diretta a trovare un accordo (ovviamente vado ad approfondire bene la pratica al fine di verificare ad esempio ci sono dei regali e/o degli aiuti ricevuti dai figli);
2) se non fosse possibile la via bonaria, si procede con la mediazione (spesso si riesce a trovare un accordo con l'aiuto del mediatore; le recenti statistiche dicono circa nel 30% dei casi);
3) se non si trovasse un accordo in mediazione, non resta che andare davanti al Giudice. In tale sede si chiederà di dividere tutti i beni ereditari (immobile incluso). Nel caso in cui l'immobile interessa ad entrambi e non fosse divisibile ci sono due soluzioni: o viene assegnato ad uno o all'altro. Chi riceve l'immobile dovrà conguagliare l'altro erede.
Si rivolga ad un legale, che provvederà ad esaminare la situazione, scrivere una lettera per invitarlo in via bonaria, nonchè procedere con la mediazione, obbligatoria prima della causa.
Ritengo che arriverete ad un accordo
Resto a disposizione
Avv. Laura Ferrari
Buongiorno,
deve intraprendere una causa di divisione, che deve essere preceduta da un tentativo di mediazione.
In tali sedi, qualora non si dovesse giungere ad un accordo, si valuterà se il bene immobile è divisibile, come lei prospetta. In caso contrario l'immobile dovrà essere venduto a terzi tramite asta; in alternativa la metà dovrà essere acquistata da uno dei comproprietari che liquiderà l'altro fratello.
Resto a disposizione qualora volesse approfondire la questione.
Cordiali saluti
mine capitata la stessa situazione con miei clienti: potete procedere con la mediazione al fine di trovare un accordo che possa evitare la causa in tribunale.
Salve,
prima di fare causa a suo fratello è meglio tentare un accordo bonario e per questo la invito a farsi assistere da un avvocato che la seguirà nell’intera vicenda.
Resto a sua disposizione presso il mio studio legale.
Cordiali saluti
Avv Maria Sannino (LUCCA)
Gentile Daniele,
Prima di intraprendere la via giudiziale le consiglio di provare una mediazione presso un organismo preposto, il costo è ridotto e il verbale conclusivo ha valore di sentenza.
Avv Marina LIGRANI
la via piu morbida è trovare un'accordo con tuo fratello, vi consiglio di parlare e capire il problema, tieni presente che tu sei comproprietario quindi se la convivenza è impossibile dovrà darti metà valore della villa