Dispute tra fratelli per assistenza genitore anziano
Buon giorno,
a seguito di una difficile situazione lavorativa derivante della crisi economica e da conseguenti tensioni famigliari, alla fine del 2007 decidevo di rientrare a Rovigo da Bergamo ove risiedo, ospite di mia madre, per cercare di riprendere i vecchi contatti e far ripartire la mia attività professionale.
Nel 2009, a seguito di un improvviso e serio malore di mia madre, si sono rese necessarie svariate visite mediche e successivi ricoveri per interventi chirurgici alle carotidi.
A seguito, presumibilmente, dell'evento e di successivi altri ricoveri derivanti dall'età, le condizioni, già caratterialmente problematiche della stessa, si sono accentuate e continuano progressivamente a peggiorare.
Da circa 10 anni, quindi, mi occupo di mia madre che pur essendo autosufficiente, sia economicamente con una modesta pensione di reversibilità, sia fisicamente compatibilmente con l'età (1934), presenta "problematiche caratteriali con elementi maniacali" che si manifestano con il totale rifiuto a svolgere la più piccola ed elementare attività ad esclusione della verifica e controllo di quanto io faccio sistematicamente per lei e la casa in genere arrivando a fare, giorno e notte, dispetti di ogni genere e comportamenti inconciliabili per una civile e serena convivenza (mi si consenta di non scendere in particolari in questa occasione).
Mia sorella, sollecitata ripetutamente a prestare parte dell'assistenza necessaria a sollevandomi da tutte le incombenze del caso, si rifiuta di provvedere - collaborare e, ad esclusione di una telefonata di pochi minuti a settimana, è totalmente latitante.
Questa situazione implica che, da ben 10 anni, io non ho più una mia vita privata e sono stato costretto a rinunciare alla mia attività professionale per far fronte alle innumerevoli necessità.
per quanto esposto chiedo:
1 - posso procedere ai sensi di legge nei confronti di mia sorella sulla base dell'art. 591 del C.P., al fine di ottenere una partecipazione attiva alla gestione della madre con tempi equamente divisi con il sottoscritto?
2 - posso ciedere il riconoscimento di un equo risarcimento per "danni esistenziali ed economico - patrimoniali (art. 1223 del C.C.)" a mia sorella in virtù del fatto che i suoi rifiuti a collaborare mi obbligano a rinunciare alla mia vita privata e alla mia attività professionale?
Grazie per l'attenzione