Diagnosi errata: posso intraprendere un'azione legale?

Inviata da Anna. 5 mar 2015

Salve. Ho i requisiti per intraprendere un'azione legale nei confronti di una struttura sanitaria? Mi spiego meglio: circa un anno fa feci una risonanza magnetica e nel referto non era stato diagnosticato nulla. L'ho ripetuta da poco (in altra struttura) e il nuovo referto dice che l'area cistica PERSISTE e anzi è aumentata rispetto all'esame precedente che ovviamente loro hanno visto. Insomma: la patologia era già presente. Infatti il medico si chiedeva come potessero avermi dato un referto simile. Ho bisogno di un vostro consiglio. Grazie in anticipo

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Potrebbe raffigurarsi la possibilità di un'azione legale, ma prima occorre valutare alcune circostanze.
Innanzi tutto si deve rivolgere ad un legale, che certamente le consiglierà, prima di diffidare la struttura, di verificare tramite un medico di parte (medico-legale o specialista) che quello che le hanno detto nella seconda struttura corrisponda al vero. In caso di esito positivo fare una valutazione del danno e solo successivamente chiedere il risarcimento.
Solitamente si procede a mezzo assicurazione, ma nel caso non si trovasse un accordo si potrebbe provare con la mediazione ed in ultima istanza con l'azione giudiziaria vera e propria.

Studio Legale Avv. Genny Ballerini Avvocato a Mezzani

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Buongiorno, Le consiglio di affidare la pratica ad un legale che si occupi di questa materia, se vuole sono a Sua disposizione; Le spiego la prassi: per prima cosa darei incarico a un medico legale, è importante la scelta di questo perito, che deve essere professionalmente preparato, con esperienza e corretto, in modo da potere riferire, dati alla mano, a Lei e al Suo legale, le effettive conclamate responsabilità oppure i punti deboli e le eventuali obiezioni possibili; questo è il primo fondamentale passo; poi si invia una richiesta danni all'ente ospedaliero che dovrà fornire il nome della Compagnia di Assicurazione con cui è coperto per tale tipo di danni, e successiva richiesta a quest'ultimo. Se si raggiunge un accordo la vicenda si chiude con quietanza, diversamente sarà necessario intraprendere una mediazione davanti ad un mediatore professionista che, se non raggiunta, potrà dare la possibilità di adire l'autorità giudiziaria. Cordialità. Avv. Stefania Lucchi

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Le consiglio di chiedere immediatamente copia della cartella clinica (e in particolare verificare se le hanno fatto firmare il consenso informato), poi fare una doppia visita medica una da uno specialista di parte e qualora questi ravvisi una responsabilità, una seconda visita con un Medico legale, per la quantificazione del danno. Poi si rivolga a un legale che metterà in mora sia l'azienda sanitaria, sia la persona o le persone responsabili. Quindi usualmente l'Azienda sanitaria trasmette la pratica all'assicurazione che fa una valutazione e poi Le propone un risarcimento, viceversa (e questo avviene nella maggioranza dei casi), dice che non vi è stato alcun comportamento negligente. A quel punto Lei ha 2 possibilità: passare tramite la mediazione obbligatoria, oppure in alternativa (cosa che consiglio) se ne ricorrono gli estremi richiedere un accertamento tecnico preventivo che valuti il nesso di causalità e l'entità del danno, perché l'azione è rapida 3/4 mesi e in caso di esito negativo Lei sostiene un costo legale molto contenuto, ma se come è usuale la Consulenza Tecnica di Ufficio ravvede una colpa e ne quantifica l'entità, a quel l'Assicurazione paga. Per maggiori informazioni la invito alla conferenza a ingresso libero che terrò stasera 06.03.2015 alle ore 21,00 c.o la biblioteca comunale di Vimercate (MB), proprio sul tema della malpractice medica. Cordiali saluti. Avv. Massimo Colangelo (Sulbiate prov. Monza e Brianza)

Avv. Massimo Colangelo Avvocato a Sulbiate

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Gentilissima sig.ra Anna,
innanzitutto occorre che un medico certifichi, redigendo un'idonea relazione peritale di parte, l'errorre della struttura sanitaria ed i danni che ne sono conseguiti.
Fatto ciò, con l'assistenza di un legale di Sua fiducia potrà contestare alla struttura sanitaria l'errorre ed i danni e, quindi, avviare la procedura per il risarcimento.
Rimango a Sua disposizione per ogni ulteriore approfondimento e necessità.
Cordialmente
Avv. Livio T. Operamolla

Avv. Livio Teseo Operamolla Avvocato a Margherita di Savoia

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Gent.ma Signora Anna,
dai fatti che ha descritto parrebbe in effetti ricorrere un'ipotesi di responsabilità della struttura sanitaria. Ho bisogni di verificare attentamente la documentazione in Suo possesso. Mi contatti in studio al nr. di telefono che trova qui sul mio profilo. Attendo Sue. Cordiali Saluti.
Avv. Riccardo Galli

Avv. Riccardo Galli Avvocato a Piacenza

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Salve,
dovrebbe intanto scrivere una lettera di richiesta danni alla struttura la quale con ogni probabilità le indicherà una compagnia di assicurazione a cui rivolgersi per la trattazione. In questi casi è sempre meglio avere una perizia di parte che accerti e certifichi e l'errore ed il danno causato dall'errore e quantifichi, in termini percentuale, il danno residuo causato. Nel suo caso penso che ci siano tutti i presupposti per agire.
cordiali saluti
Avv. Sergio D'Acuti Roma

Studio Legale D'Acuti Avvocato a Roma

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Gentilissima Anna, da quanto scrive parrebbero sussistere i presupposti per agire contro la struttura sanitaria che risponde per responsabilità contrattuale nei confronti del paziente. Occorrerebbe meglio analizzare i documenti ed eventualmente sottoporsi a visita medico legale affinché accerti la responsabilità e quantifichi il danno subito. Rimaniamo a Sua disposizione per ogni chiarimento. Cordiali saluti.
Avv. Francesca Marzullo

Studio Legale Avvocato Francesca Marzullo Avvocato a Milano

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