Delimitare i confini di un terreno è necessario ai fini della vendita?
Buongiorno
Ho stipulato un preliminare di vendita con un futuro compratore per un terreno di mia proprietà delimitato per un due lati da un altro terreno confinante (entrambi incolti ed in stato di abbandono) solo dalla mappa catastale (che ho consegnato alla parte acquirente), cioè da una linea immaginaria.
Qualche giorno dopo la firma del preliminare la parte acquirente ha avanzato una serie di richieste tra cui la delimitazione dei confini (picchettamento) da parte di un ingegnere a mio carico.
Tra i vari punti del contratto uno dice che “la vendita viene fatta a corpo e a misura, considerandone l’oggetto nello stato di fatto e di diritto in cui il terreno attuale si trova e così come ben visto, conosciuto e piaciuto alla parte promittente compratore, etc.”; mentre un punto relativo a gli oneri fiscali recita che questi sono a carico del compratore “ad eccezione di quelli che, per legge, uso e convenzione sono a carico del promittente venditore.”
La mia domanda è: sono obbligato a fare questa delimitazione dei confini, che per me ha un costo notevole visto il prezzo del terreno, ai fini della vendita o è una richiesta non necessaria?
Nel senso: è “legge, uso e convenzione” far fare i picchettamenti quando si vende un terreno o non è necessario in quanto nel preliminare il compratore accetta “l’oggetto nello stato di fatto e di diritto in cui si trova etc.”
Non avrebbe, casomai, dovuto avanzare questa richiesta prima del preliminare di vendita?