Salve,
vorrei cortesemente un parere riguardo al seguente caso. Mio padre era unico titolare di un conto corrente in banca del quale io figlio primogenito, l'unico di tre figli, avevo la delega. Alla sua morte nei giorni immediatamente successivi, ignaro dell'invalidità della delega, ho prelevato contanti e fatto due assegni ai miei fratelli, tutto per il pagamento del funerale. Ottenuto il certificato di morte mi sono poi recato in banca per la chiusura del conto. Questa ha acquisito la documentazione per la successione dicendomi che una volta fatti i conteggi mi avrebbe richiamato. Cosa potrebbe accadermi per questa bravata? Grazie
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Gentile signore
come già dettoLe da colleghi il denaro prelevato fa parte dell'asse ereditario da dividere con i suoi fratelli, pertanto se tra voi non vi sono contrasti basta spiegarvi e fare la divisione equamente. Per la banca l'unico problema che si potrà porre, ma non credo, è che non appena eseguiti i conti, se deve qualcosa per la chiusura del conto sarà invitato a pagare. Non vedo grossi problemi, comunque a disposizione per chiarimenti.
Cordiali saluti
Avv. Liliana Macheda
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Potrebbero esserci risvolti penali in caso di disaccordi ed incomprensioni tra fratelli. Per poter disporre delle somme del conto, bisogna prima procedere all'accettazione dell'eredità da parte di tutti gli eredi. Per maggiori informazioni sono a sua disposizione.
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Se, come appare, Lei era in buona fede, non è il caso di preoccuparsi. Dovrà tuttavia suddividere il saldo del conto alla morte di Suo padre, nella misura di 1/3 per ciascuno degli eredi. Il tutto dopo aver prededotto le spese funeratizie e quelle di chiusura del conto.
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Buongiorno signor Claudio,
in termini astratti Lei si è appropriato di (parte del) denaro spettante ai Suoi fratelli, del quale non poteva disporre dopo la morte di Suo padre in assenza di dichiarazione di successione esibita alla banca e della firma dei fratelli. Onde rispondere compiutamente occorre sapere quanto del denaro prelevato è stato utilizzato per il funerale e quanto è stato consegnato ai fratelli. Sarebbe opportuno parlare apertamente con i fratelli per ripartire esattamente pro quota l'asse ereditario. Mi sembra però che sia chiara la Sua buona fede.
Devo però informarLa del fatto che, laddove un giudice non ravvedesse la buona fede, ergo l'assenza di dolo, potrebbe configurarsi, in presenza di denuncia di un coerede, il reato di appropriazione indebita.
Cordiali saluti
Avv. Pietro Manfredi
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