Salve,
sono comproprietaria di un immobile, per il 75% della quota; il restante è diviso in parti uguali tra i cinque miei cognati.
Ho deciso di acquistare le quote dei miei cognati per essere unica proprietaria della casa.
Se uno di loro cinque si oppone alla vendita e vuole mantenere la sua quota, può farlo, oppure vince la maggioranza?
E se si oppone come possiamo fargli cambiare idea?
Grazie mille!
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Il comproprietario che non voglia vendere la propria quota non può essere giuridicamente obbligato a farlo. Tuttavia ciascun comproprietario (e quindi anche Lei) può sempre chiedere la divisione giudiziale del bene. Nel Suo caso, essendo Lei titolare della quota maggioritaria, sarebbe preferita nell'attribuzione a Suo favore dell'intero (pagando ovviamente il relativo conguaglio) in applicazione della regola di cui all'art. 720 c.c. In buona sostanza, quindi, sia pure attraverso una causa, la prospettiva di ottenere alla fine l'intero bene risulterebbe attuabile con elevata probabilità. Ciò che dovrebbe indurre i comproprietari di minoranza a trovare un accordo prima del processo.
Cordialmente
Buongiorno signora,
nel caso che La riguarda vi è la possibilità, se non è percorribile la strada della divisione amichevole, di procedere con la divisione giudiziale. Resto a Sua disposizione, se lo ritiene opportuno.
Cordialità
Avv. Marco Passalacqua
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Salve,
se si oppone bisogerà fare prima un tentativo di mediazione e poi procedere con la divisione giudiziale.
Una volta sciolta la comunione si dovrà verificare se la casa è divisibile in ( cosa che non credo riguardi il suol caso) e in caso di esito negativo procedere alla vendita dell'immobile e dividere il ricavato anche se prima di tale fase lei potrà sempre chiedere l'assegnazione dell'immobile liquidando le quote agli altri comproprietari.
Avv. S. D'Acuti Roma
Gentile Signora,
in caso di comproprietà, qualora uno dei comproprietari non concordi alla vendita è necessario chiedere la divisione giudiziale.
Si tratta di un giudizio a volte lungo che, ovviamente, comporta dei costi.
Potrebbe essere più utile tentare una definizione bonaria con l’ausilio di un avocato, avvalendosi, eventualmente , dello strumento della mediazione.
Resto a Sua completa disposizione per ogni ulteriore approfondimento della situazione.
Cordiali saluti.
Gentilissima Miriam,
laddove uno dei comproprietari si opponesse, Lei dovrebbe inoltrare un processo civile di divisione giudiziale che comunque non converrebbe a nessuno data la lunghezza della procedura e quindi i costi processuali.
Consiglio di definire bonariamente, preferibilmente con l'assistenza di un Avvocato se del caso e di un tecnico di fiducia comune che valuti il valore delle quote da acquistare.
A Sua completa disposizione per qualsiasi necessità.
Cordialmente
Nel caso anche uno solo dei comproprietari non volesse vendere la quota, bisognerebbe iniziare una onerosa causa di divisione in sede giudiziaria.
Cordiali saluti
Avv Francesca Cardini
Gentile Miriam
se, come sembrerebbe capire da quanto da lei scritto, si tratta meramente di una vendita, a prescindere che l'immobile sia dei suoi cognati, temo che se uno di questi non voglia vendere la sua quota non lo si può obbligare in alcun modo.
Diversamente occorrerebbe comprendere meglio quale sia la situazione.