Deceduto mio padre ha lasciato in eredità a noi tre figli e a mia madre una casa al mare (ereditata) e una casa in città (acquistata dopo il matrimonio in comunione dei beni). Mia madre abita ancora nella casa paterna in comunione con i fratelli. La casa in città è locata ed il canone mensile se lo riscuote interamente lei. È giusta questa cosa? Inoltre per quanto riguarda la casa al mare mio fratello, il quale si sente padrone, entra ed esce a proprio piacimento, si diverte a tinteggiarla come più gli piace senza chiedere neanche pareri o consensi. Può farlo? Se io decido di trascorrere un periodo di vacanza lì posso impedirgli di venire visto che la casa non permette la convivenza perché composta da cucina, camera da letto e bagno?
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Il canone spetta a sua madre se ha il diritto di abitazione. Per la casa al mare occorre regolamentare i periodi di utilizzo estivo. La manutenzione sia ordinaria che straordinaria spetta a tutti in punto spese e decisioni riguardo tinteggiature e altro.
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I frutti che derivano da beni ereditati vanno divisi tra tutti i coeredi, fermo che la casa di cui parla è arrivata in successione al 50%, perchè acquistata dal papà in comunione dei beni con la mamma. Quindi il canone di locazione al 50% è già della mamma, per l'altra metà andrebbe diviso.
La mamma potrebbe, ma anche qui non è detto, aver diritto a trattenersi il tutto solo se quella casa fosse la casa dove era fissata la residenza della famiglia.
Vanno poi sicuramente trovate delle regole di condivisione degli spazi: dovete fare i turni per la casa del mare che non può solo essere occupata dal fratello se non consente un utilizzo comune.
Tutti i coeredi hanno diritto di usare l'immobile senza ledere i diritti altrui.