Cerco qualcuno che potrebbe aiutarmi, in una situazione alquanto ambigua

Inviata da Giacomo. 21 mar 2018 Diritto processuale

Salve a tutti, vi spiego, cercando di farlo brevemente quello che mi è accaduto. Un giorno navigavo per caso su internet, per cercare una casa in affitto, e scasualmemte si è aperto un pop-up dal sito di trovacasa il quale mi ha indirizzato su un sito di incontri. Preso ovviamente dalla curiosità, leggo di cosa si tratta e decido di iscrivermi e pubblicare un annuncio. Passano a mala pena un paio di ore e vengo contattato da una ragazza, la quale dopo esserci presentati, mi dice che è su questo sito per problemi economici. Mi dice che la badante di suo padre aveva rubato, dalla sua casa la cifra di 1.200 euro, allorché io le rispondo dicendole di rivolgersi alle forze dell’ordine. Lei subito mi controbatte dicendo che non può e che non ha le prove per farlo. Ingenuamente io ci credo e la conversazione si sposta sul piano di un futuro incontro. Lei in primis mi chiede la cifra 1.200 euro per questo incontro, come immaginate io rifiuto all’istante, è uno stipendio 1.200 euro. Lei in seguito al mio rifiuto, mi riformula l’offerta e mi chiede 100 euro e mi implora di aiutarla, io in quel momento le chiedo se lei è una professionista del settore, ma lei ovviamente mi dice di no, e lo fa solo per recuperare la presunta cifra rubato da questa presunta badante. Io accetto, e decido di aiutarla, ma che posso darle solo 100 euro, e le propongo Prima di questo incontro a scopo sessuale, di prenderci prima un caffè, ma lei rifiuta e mi dice di vederci direttamente in hotel perché mi dice che dell’aspetto esteriore non se ne frega perché è lì a far quello per soldi. Quindi ci vediamo in questo hotel, la pago, e consumiamo questo rapporto, anche se prima di consumare, lei inizio di nuovo con questa storia della presunta rapina tanto e che io gli proposi di prendere i soldi e di non fare niente, ma lei mi rispose che i patti erano patti e dovevamo consumare. Dopo tutto ciò mi lasciai ammaliare, perché sembrava veramente una brava ragazza, e gli svelai la mia vera identità, in pratica gli dissi come mi chiamavo realmente che lavoro facevo e dove vivevo. Dopo nemmeno 2 giorni mi ricontattò e mi disse se ci volevamo vedere, ma io gli risposi che non era il caso in quanto io prossimo alle nozze, così come pure lei, e poi non mi andava di buttare altri soldi in quel modo. Lei continuò ad insistere dimezzando anche la cifra è mi implorò di aiutarla, in quanto per sopperire a questo fantomatico furto si aveva fatto prestare dei soldi e ora doveva assolutamente restituirli, a queste persone poco affidabili. Preso dal senso di pietà accettai il secondo incontro per la cifra di 50 euro, e gli dissi se poteva venire a casa mia, così risparmiavo altri 30 euro per l’hotel . Lei accettò e venne, consumammo e la pagai. Prima di andarsene, lei mi propose incontri futuri, e mi disse che io le piacevo anche, così facevamo l’utile al dilettevole. Io mi rifiutai, e le dissi che non era più il caso di vederci, sia per i soldi che non potevo più buttare sia per le future nozze. Il giorno dopo lei mi ricontatta e mi dice che ha la febbre e non si sente bene, che il suo ragazzo è fuori, e si sente sola. Io le dico che mi dispiace, ma non deve più chiamarmi. Così inizia a contattarmi tramite email (email di fantasia che avevo creato a posta per iscrivermi al sito) e continua ad implorarmi incontri, in questo momento io ho perso la pazienza di questo assillamento , e le dico schiettamente che se non la smette riferisco tutto al suo ragazzo ( persona che non ho mai conosciuto ne virtualmente ne personalmente) e che se vuole continuare a vedermi deve pagare lei a me, perché mi ha propio esasperato. Dietro a questo lei va a denunciarmi dicendo che io ho cercato di impossessarmi dei suoi soldi in questa maniera. Nella denuncia scrive delle falsità immani, in primis dice che i soldi li aveva prestati ad una persona più bisognosa di lei e non che gli erano stati rubati, dice che per vederci io la minacciavo e la chiamavo continuamente, quanto in realtà è l’esatto opposto. Dice che lei lo fa per professione e che non ero il primo il cliente, mentre a me mi disse l’esatto opposto, che era la prima volta. Nell’interrogatorio io senza problemi affermo che le avevo mandato quella mail diciamo intimidatoria, ma con lo scopo di togliermela da dosso in quanto venivo continuamente disturbato dalle sue mail e dalle sue telefonate. Vengo interrogato senza avvocato, da una carabiniere, rude e violento, e non mi da la possibilità di chiamare il mio avvocato in quanto si prendono immediatamente il mio telefono, e mi dice che non ho bisogno di un avvocato in quanto le fantomatiche prove sono tutte contro di me. Ora ci sarà un processo, ma quello che chiedo ora a Voi, è come posso io smentire tutto ciò? Anche perché io volevo contro quererarla ma mi fu impedito, dissero che io non potevo più farlo. Cioè può mai essere che si dia credito ad una prostituta imbrogliona e non a me che ho sempre lavorato onestamente non avendo mai a che fare con la legge??? Cioè questa è la legge italiana?? Io arrivato a questo punto voglio rovinarla, chi mi può aiutare, cosa devo fare??? Io purtroppo non ho prove contro tutto ciò tranne le mail perché la maggior parte delle conversazioni sono avvenute oralmente. Ho contattato un avvocato, che addirittura mi propone di risarcirla, quanto qua l’unico che dovrebbe essere risarcito sono io!

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Gentile Signore,

vada da un bravo avvocato, saprà certamente aiutarla. Se il tenore delle email è quello che Lei riferisce, il Collega a cui si affiderà saprà certamente scagionarla.
Cordialmente.
avv. Adele Manno

Studio legale Adele Manno Avvocato a Catanzaro

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Gentile Utente, potrebbero essere sufficienti le mail. Ma bisognerebbe verificarne il contenuto. Se vuoLe mi contatti pure per spiegare meglio la vicenda. Cordiali saluti Avv Andrea Ricci Foro di Firenze

Avv. Andrea Ricci Avvocato a Firenze

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