Casa fregata da una sorella ad un fratello come fare?

Inviata da Elisabetta. 19 mag 2020

Buongiorno, mio marito ha una sorella e dei genitori.
I suoi genitori nel corso di diversi anni hanno sempre sperperato denaro e mio marito 20 anni fa ha dovuto vendere una cascina per ripagare i debiti del padre.
Il padre aveva fatto anche uno scritto che riconosceva il debito verso mio marito.
Mia cognata che è molto avida sapendo che il padre aveva un debito verso il figlio si è fatta vendere la casa dei genitori in cambio di pagare una irrisoria cifra di 30000 euro di debiti del padre anche se la casa vale 800.0000 euro, i genitori spinti dall'indigenza hanno accettato a vendere la casa alla figlia con un contratto fittizio lasciando mio marito senza eredità perché l'unico bene cospicuo posseduto era la casa.
Lei aveva detto che ha dato diversi soldi ai genitori negli ultimi anni ma alle nostre richieste di mostrare i bonifici ha sempre soprasseduto.
Tra l'altro mia cognata è una donna molto ricca possiede diverse case e trovo molto ingiusto quello che ha fatto.
Se avete delle idee su come potremmo agire per recuperare almeno la parte di casa che spetterebbe a mio marito.
Grazie
Buonasera.

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Gentile Elisabetta,
premetto che il caso da Lei esposto è sicuramente complesso ed è perciò difficile andare oltre una risposta di principio che potrebbe anche essere sconfessata il giorno in cui suo marito si rivolgerà ad un legale per tutelare i suoi diritti.
Detto questo, bisogna individuare il momento in cui suo marito potrà agire per tutelare i suoi diritti di erede, il che potrà avvenire solo alla morte del genitore, quando si aprirà la successione di quest'ultimo e sempre che - poco importa se in presenza di un testamento o meno - risulti lesa la quota di legittima che spetta a suo marito in quanto discendente diretto.
Ove la legittima risultasse lesa - e da quanto lei sostiene, poiché il patrimonio dei genitori si riduce all'immobile venduto alla figlia, parrebbe proprio che sussista la lesione - si potrà promuovere l'azione di riduzione delle disposizioni lesive della legittima, cioè di quegli atti - nel nostro caso la vendita della cascina - che hanno ridotto così tanto il patrimonio genitoriale da non lasciare alcunché a beneficio del figlio.
Bisognerà sostenere che la vendita abbia costituito una donazione indiretta o un contratto simulato (si finge di vendere quando in realtà si intende donare). In entrambi i casi, suo marito sarà gravato dall'onere di dimostrare che si sia trattato di una donazione indiretta o di un contratto simulato.
Per capire quanto facile possa dimostrarsi fornire quella prova, evidentemente, dovrà confrontarsi personalmente con un avvocato il quale le chiederà tutti i documenti necessari alla soluzione del caso.
Confidando di esserle stato utile
Cordiali Saluti
Avv. Duilio Cuoci

Avvocato Duilio Cuoci Avvocato a Viareggio

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Buongiorno Elisabetta,
francamente è molto strano che un notaio abbia ricevuto un atto di compravendita al prezzo di 30 mila euro per un bene che ne vale addirittura 800 mila.
Forse erano 300 mila? Forse è stata venduta la nuda proprietà con riserva di usufrutto dei genitori?
Per darvi un parere occorre esaminare l'atto, verificare gli importi e le modalità di pagamento. Sarebbe poi opportuno procurarsi una perizia del valore del bene al momento della vendita.
Vi suggerisco di chiarire rapidamente la situazione anche nell'interesse dei genitori di suo marito che potrebbero agire immediatamente.
Cordialmente,
avv. Gianfranco Gesino per Studio Legale Calderazzo

Avvocato Barbara Calderazzo Avvocato a Genova

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Gentile Signora Elisabetta
Ella dichiara: "Mio marito ha una sorella e dei genitori". L'art. 456 c. c. stabilisce che la successione si apre "al momento della morte".
Cordialmente.
Avv. Raffaella Nocera

Anonimo-178584 Avvocato a Arzano

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Gentile Signora Elisabetta,
per una corretta risposta necessita leggere i documenti. Da quello che comprendo dalla descrizione potrebbe essere ravvisabile una fattispecie di donazione in frode di legittima mascherata da vendita.
Detta fattispecie, potrà essere impugnata in quanto lesiva del diritto di suo marito alla quota di legittima . Vi consiglio di rivolgervi subito a un legale al quale potrete anche esporre più chiaramente lo svolgimento dei fatti, le date anche della vendita e ogni elemento utile tra cui naturalemnete precise indicazioni se i genitori sono in vita e/o quando si è aperta la successione ( ecc)
A disposizione
Migliori saluti

Avv. Emanuela Pesce Avvocato a Milano

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Gentile signora Elisabetta,purtroppo si registrano molti casi analoghi,come posso rilevare occupandomi di diritto ereditario,dove con atti fraudolenti si tenta di ledere i giusti diritti alla quota di legittima spettante;l'ordinamento fornisce i mezzi di rimedio,che possono essere impiegati,nel giudizio di successione ereditaria,con la riduzione delle donazioni ricevute-nel Suo caso relativa alla immensa sproporzione fra il valore del bene immobile ed il prezzo pagato,che peraltro nei 5 anni .faculta l'esercizio dell'azione di rescissione-e la ricostituzione della giusta quota ereditaria.Cordialmente avv.Alfredo Guarino Napoli

Avv. Alfredo Guarino Avvocato a Napoli

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Buonasera sig.ra Elisabetta,
in base al fatto che ognuno fa delle cose proprie quello che vuole, i suoi genitori, purtroppo, possono liberamente vendere l'immobile a chiunque e a qualunque prezzo, privando suo marito di una eventuale futura eredità.
Pertanto, non ci sono azioni tali da permettere a suo marito di riottenere il bene.
Diversamente, si potrebbe valutare un'azione per ottenere la restituzione dei soldi prestati al padre di suo marito, ma per fare ciò occorre visionare la scrittura privata.
Non esiti a contattarci per ulteriori chiarimenti e consulenza.
Distinti saluti.

Studio Legale Capasso Avvocato a Arzano

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Salve signora sicuramente c'è la possibilità di tutelare i diritti di Suo marito. Occorrono ulteriori e più dettagliate informazioni sulla vicenda per stabilire se la vendita dell'immobile eseguita dai genitori alla figlia è tale o se cela una donazione. Ad ogni buon conto, se i genitori fossero deceduti e la casa fosse l'unico bene in eredità o l'unico bene rilevante, andrebbe fatta dichiarare l'inefficacia o invalidità della eventuale vendita dell'immobile per poi procedere alla suddivisione dei beni caduti in successione nel rispetto della rispettiva quota di legittima, che in mancanza di un testamento, seguirebbe le regole della successione legittima con possibilità per Suo marito di ottenere la metà dell'intestazione dell'immobile. Le ripeto occorrono varie informazioni. Affidi l'incarico ad un legale. A disposizione per qualsiasi esigenza o chiarimento. Saluti

Studio Legale C&P Legal Avvocato a Napoli

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Buongiorno,
suo marito è un legittimario e in quanto tale la legge prevede che una quota dell'eredità sia di sua spettanza. Qualora detta quota (chiamata legittima) dovesse essere stata lesa, anche mediante donazioni in vita, le stesse donazioni vanno a formare l'asse ereditario e questo va diviso tra i soggetti legittimari. Nel caso di specie pur volendola far passare come atto di compravendita, vista l'irrisoria cifra versata, si tratta chiaramente di donazione.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti.
Avv. Tiziana Vianello

Avvocato Tiziana Vianello Avvocato a Padova

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Buongiorno
premesso che il caso va studiato attentamente con tutti i documenti alla mano, quello che scrive sembrerebbe integrare una donazione in frode di legittima mascherata da vendita e quindi alla morte dei genitori potrà impugnarla.
resto a disposizione
Cordiali saluti
Avv. Jacopo Pepi, Firenze

Studio Avvocati Pepi Avvocato a Firenze

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Buonasera Signora,
premesso che la vicenda descritta andrebbe approfondita, dal momento che Lei dice che c'è stata una compravendita dell'immobile di proprietà dei genitori di suo marito mascherata da donazione (così mi sembra di aver capito) si può esercitare un'azione volta a far valere la nullità del contratto stesso, in quanto si tratta di una donazione e non di compravendita.

Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente.
Avv. Fabio Casaburo

Studio Legale Casaburo Avv. Fabio Casaburo Avvocato a Torino

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Gentile signora,

al momento dell'apertura della successione, suo marito potrà chiedere il rispetto della sua parte legittima di eredità, esercitando un'azione di riduzione nei confronti della sorella.
Infatti, ai fini del rispetto della legittima nella successione, i beni donati in vita si sommano a quanto lasciato agli eredi.
Nel caso di specie, quindi, occorre dimostrare la natura effettivamente donativa della cessione dell'immobile a prezzo irrisorio, nonchè non far prescrivere il debito del padre di suo marito per poterlo vantare.

In ogni caso, per maggiori informazioni può contattarmi per una consulenza.

Cordiali saluti

Avv. Davide Emone

Avvocato Davide Emone Avvocato a Genova

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Buongiorno, da quanto scrive non si capisce se i genitori di suo marito siano ancora in vita o meno e, nel secondo caso, se via sia o meno testamento.

Avv. David Micheli Avvocato a Trento

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