cambio destinazione d'uso omissioni da parte del comune

Inviata da michele. 5 gen 2019

vorrei denunciare il comune per omissioni in atto d'ufficio ma ho paura di fare un buco nell'acqua, spiego le mie motivazioni sperando che qualcuno possa aiutarmi. circa tre anni fa il mio vicino di casa ha trasformato il suo immobile da residenziale ad attività commerciale dove ha anche collegato una pompa di calore che la usa per riscaldare e raffreddare il salone di bellezza che ha aperto. la pompa di calore è stata montata nello spazio di tre metri che sta tra le nostre case, mi rivolsi al sindaco subito che intervenne cercando di convincere bonariamente il vicino a spostare il suddetto macchinario cosa che non ha mai voluto fare. nel frattempo io sono andato in tribunale ricorrendo all'art 844 ma non avendo portato una perizia fonometrica il giudice ha ritenuto opportuno darmi torto in quanto a suo avviso mancava la prova certa e non ha voluto nominare un ctu. a proposito di perizia fonometrica spulciando su internet ho scoperto che nel cambio di destinazione d'uso da residenziale a commerciale il comune dovrebbe pretenderla oppure può accettare un autocertificazione ma nel momento in cui il vicino dovesse lamentarsi del rumore è tenuto a pretendere quella perizia fonometrica che era stata sostituita da un autocertificazione ebbene il comune non solo non l'ha pretesa ma addirittura ha inibito l'arpac che era pronta a venire a fare i rilievi se il comune avesse autorizzato sostenendo che l'intervento dell'arpac non si riteneva necessario in quanto era un problema di natura privatistica. avevo fatto un esposto al comune dove mettevo in evidenza che la nostra famiglia era sottoposta continuatamente di giorno e a volte anche di notte al rumore di tale macchinario e per conoscenza lo avevo spedito ai carabinieri all'asl e all'arpac, a tale esposto il comune non mi ha mai risposto direttamente ha risposto solo all'arpac che si proponeva ad intervenire ma per farlo aveva bisogno del consenso del comune cosa cui il comune non ha mai consentito mettendo nero su bianco le motivazioni cui facevo riferimento. quindi il comune secondo me ha commesso due tipi di omissioni, il primo che non mi ha mai dato una risposta, il secondo che non ha mai preteso una perizia fonometrica dal vicino nonostante io mi fossi lamentato del rumore. sono tre anni che subiamo dai 60 ai 70 db a una distanza di 2,30 mt dalle finestre oltre al vento freddo o caldo a secondo della stagione davanti al portone e nessuno ha mai fatto una sola volta una verifica nonostante abbia coinvolto tutte le istituzioni possibili. quello che vorrei che qualcuno mi spiegasse è se ci sono gli estremi certi e chiari per il reato di omissione oppure rischio di perdere un'altra causa. accetto qualsiasi consiglio in merito, grazie

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Buongiorno Michele,
spero stia bene.

Con riferimento a l suo quesito, premetto che il nostro ordinamento prevede la possibilità per il proprietario di variare la destinazione d’uso del proprio immobile, disciplinando una serie di adempimenti tra cui rilevano, oltre quelli di carattere catastale e architettonico, gli adempimenti di natura ambientale e di acustica.

Pertanto, qualora il cambio di destinazione d’uso concerne l’apertura di nuove attività commerciali, artigianali o in tutti quei casi in cui impianti tecnici rumorosi siano utilizzati, il proprietario dovrà munirsi di una valutazione di impatto acustico.
Invero in siffatti casi è necessario verificare il rispetto dei limiti di rumore previsti dalla normativa o dalla classificazione acustica del territorio, ove presente.

Come ha ben specificato, oggi la legge consente di autocertificare l’impatto acustico per alcune tipologie di attività. Bisogna tuttavia ricordare che le autocertificazioni sono veri e propri documenti ufficiali pertanto, prima di presentarne una, è fondamentale accertarsi che i rumori prodotti all’interno dello stabile o dell’appartamento realmente non superino i limiti acustici previsti dalla legge.
In caso contrario, infatti, il l’autocertificante può rischiare denunce penali per dichiarazione di falso.

Ad ogni modo la disciplina in materia è confusionaria: presenta incongruenze nel testo, metodi complicati per la determinazione previsionale delle prestazioni acustiche delle componenti degli edifici. A questo si aggiunga la mancanza di controllo da parte dei comuni e l’assenza di un apparato sanzionatorio adeguato. Pertanto la esorto a contattare lo studio legale prima di intraprendere qualsiasi altra attività giudiziaria.

Cordialmente,

Avv. Eleonora Tripi
The Italian Lawyer

The Italian Lawyer Avvocato a Milano

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Egregio sig.Michele,resto perplesso dinanzi al rifiuto del giudice di disporre una chi,che avrebbe assunto maggiore valore probatorio di una consulenza di parte,a meno che non abbia richiesto e prodotto una idonea prova testimoniale,al cui esito favorevole avrebbe dovuto disporsi la ctu.Per quanto concerne il Comune invii una diffida a risponderebentron30 giorni e,in caso di perdurante silenzio,presenti pure la denuncia.Cordialmente avv.Alfredo Guarino(invii prima una diffida per conoscere entro 30 giorni chi sia il responsabile del procedimento)..

Avv. Alfredo Guarino Avvocato a Napoli

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c'è la possibilità di fare causa al comune e al parrucchiere........................................sarebbe opportuno vederci di persona

Avvocato Di Lallo Avvocato a Vairano Scalo

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