Azienda in crisi

Inviata da Grazia. 24 lug 2014 Diritto societario

Salve, la mia azienda (SNC) è in crisi, non sto lavorando da 7 mesi, ho licenziato gli operai ma non ho più denaro per pagare il TFR, scoperto in banca, bollette di energia elettrica, fornitori vari, contributi, iva, equitalia.
Ad oggi facendo un calcolo approssimativo la somma ammonta a circa 150 mila euro, il problema però è che non so quali altre spese arriveranno, dato che l'azienda ancora non è cessata, compreso il contratto con l'azienda elettrica che continua a mandarmi bollette di quota fissa da circa 1300 euro al mese per via dell'assorbimento.
Insomma sono completamente in confusione, non so da dove devo incominciare e cosa fare per sistemare tutti questi problemi.
I professionisti che mi hanno seguito tuttoggi (avvocato, commercialisti) non mi danno mai indicazioni valide, molto probabilmente perchè non li posso più pagare. Voglio evitare il fallimento perchè io e i miei fratelli abbiamo la casa di nostra proprietà, abbiamo messo in vendita dei terreni per poter pagare tutti i debiti, ma non riusciamo a venderli, inoltre l'azienda ha un valore stimato 4 anni fa di circa 700 mila euro. Ho bisogno di aiuto.

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Credo sia possibile valutare l'ipotesi del concordato preventivo.
Come procedura di per se non prevede le conseguenze negative di un fallimento sulla sua persona.
Avrebbe la possibilità di continuare ad esercitare la sua attività, estinguendo i suoi debiti.

Avv. Belfiore Carolina

Studio Legale Avv. Carolina Belfiore Avvocato a Parma

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Bisogna valutare l'ipotesi del concordato preventivo.
Diversamente dovrete liquidare l'azienda.
Cordialità.
Avv. Alan Binda

Studio Legale Binda - Avv. Alan Binda Avvocato a Lecco

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Occorre sapere se la snc e' fallibile sulla base dei parametri di cui all'art.1 legge fallimentare.In caso positivo si può' evitare il falliimento valutando la possibilità' di una domanda di apertura di concordato preventivo,ma va valutato il rapporto tra attivo e passivo per capire se la percentuale da offrire ai creditori sia abbastanza congrua e tale da ipotizzare ragionevolmente che possa essere accettata dai creditori

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Buongiorno Grazia,
vorrei fornirLe una parola di conforto dettata da oltre 20 anni di esperienza al servizio delle aziende proprio nelle materie che più ti riguardano (diritto bancario, diritto tributario e fallimentare).
Giusto ipotizzare, come fa la Collega Belfiore, l'ipotesi concordato, ma ancora prima farei un esame attento e dettagliato di tutte le singole posizioni.
Banche ed elettricità non sono il primo dei problemi, in quanto normalmente hanno interesse ad ottenere soldi (ma una bella transazione può essere agevolata anche da considerazioni su anatocismo ed usura nei Vs. rapporti).
I dipendenti sono più problematici per via del beneficio del fondo di garanzia, ma anche con loro è possibile ipotizzare una strategia di pagamento (in fondo arrivare alla dichiarazione di fallimento, ammesso che ce ne siano le condizioni, richiede comunque tempo e, intanto è possibile cercare di pagare un po' per volta).
L'importante, prima di ogni altra cosa è non abbattersi e farsi seguire da una persona competente che sappia come affrontare il problema della crisi aziendale.
Spero di esserti stato di aiuto.

avv. Raffaello Princii

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Salve la sua e' purtroppo la storia di molte aziende in questo momento. Ipotizzi strade alternative al fallimento qualora i suoi professionisti non abbiano già' valutato e quindi escluso.
Saluti avv. Cosmo leccese

Studio Legale Leccese Avvocato a Gaeta

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Sono Grazia, e vi ringrazio per le risposte molto chiare che mi avete dato. In effetti mi rendo conto che il mio avvocato e commercialista, non mi hanno mai parlato del concordato preventivo, confermando i miei sospetti di non essere seguita dalle persone giuste. Ad oggi la situazione va sempre peggiorando, perché un ex dipendente che mi ha già attaccato tramite avvocato, dopo solo 15 giorni dal licenziamento, per il pagamento del TFR di 21 mila euro, rifiuta tutte le mie proposte per un pagamento rateale, non facendo nessuna controproposta se non il pagamento immediato, facendosi forte del fondo di garanzia che mette a disposizione l'INPS. A giorni mi aspetto il decreto ingiuntivo. L'azienda che mi fornisce l'elettricità, mi ha mandato una fattura di 32 mila euro per un conguaglio degli ultimi 4 anni di fornitura, con la giustificazione che non ricevevano mai le letture precise da parte dell'ENEL. Equitalia mi ha mandato un bollettino di 9 mila euro in riferimento a dei mancati pagamenti DM10 risalenti al 2009, che però io ho sempre regolarmente versato. Adesso che mi sta crollando il mondo addosso, prima di commettere un insano gesto, dietro il vostro consiglio, ho pensato di rivolgermi ad un altro avvocato che mi riceverà a giorni. Io e i miei fratelli vi ringraziamo del vostro interessamento.

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Si potrebbe valutare i bilanci e la sua situazione patrimoniale, nonché quella dei soci, e valutare di fare una richiesta di essere ammessi al concordato preventivo. Di fatto vengono congelati i debiti per un periodo, e l'azienda lavora respirando, senza pagare i debiti storici, quindi concordando una definizione a stralcio.
Resto a disposizione per chiarimenti e approfondimenti
Saluti

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Gentile Grazia,
la soluzione potrebbe essere il concordato preventivo, seppur con dei limiti, ma dovremmo analizzare a fondo la situazione dell'azienda e capire come e se si può risollevare. Resto a disposizione.
Cordiali saluti.
Avv. A. Iacovazzi

Studio Legale Internazionale Iacovazzi Avvocato a Bari

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Gentile Grazia,
la situazione della vostra azienda è abbastanza complicata anche se ci potrebbero essere possibilità per non perdere il patrimonio. Bisognerebbe ovviamente effettuare uno studio per poter valutare la opzione più favorevole. Ci può contattare per avere una ulteriore consulenza e procedere nel modo indicato. Un saluto

Silvio de Candia
Studio Legale Associato De Candia

Studio Legale Associato De Candia Avvocato a Roma

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La sua posizione è particolarmente delicata. Lei vuole evitare il fallimento per motivi che comprendo ma deve considerare l'eventualità che i creditori prendano l'iniziativa. Se lei può contare su incassi può metterli a disposizione dei creditori rispettando la par condicio. L'operazione è molto difficile e deve essere preparata con cura. Al momento il mio parere è solo teorico perché dovrei sapere molto di più sulla sua effettiva situazione. Cordialmente. Avvocato Alessandro Caretta

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Buongiorno Grazia, grazie per la domanda.
Ha mai pensato di accedere al concordato preventivo?
Evita il fallimento e offre molte vantaggi tra cui continuare nell'azienda per poter pagare a stralcio i creditori....
Mi faccia sapere se Le occorre aiuto...
A presto
Avv. Giulia Gasparini

Studio Legale Avvocato Giulia Gasparini Avvocato a Carpi

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Lei ha bisogno di un professionista o di un pool che la segua. Vendere o peggio svendere beni personali senza avere la sicurezza di sanare la situazione non è consigliabile.
Un incontro con lei credo che un professionista serio non glielo neghera'. Di più non so che dire non sapendo lei di che zona è.

Avvocato - Lorenzo Susinno Avvocato a Lodi

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