Autovelox e richiesta accesso agli atti
Nel settembre 2015 mi è stato notificato, a mezzo raccomandata R.R., un verbale di violazione al CDS attraverso l’utilizzo dell’Autovelox (non contestato in tempo reale in quanto nessun operatore di polizia era presente il giorno dell’infrazione) emesso dalla Polizia Locale di un Comune che dista circa 200 km. dalla mia residenza.
Considerata la distanza e soprattutto il fatto che ho percorso quella strada solo per una pura casualità, lo stesso giorno in cui ho ricevuto la raccomandata ho chiesto, via mail, all’Ufficio di Polizia Locale di avere, tramite l’accesso agli atti, copia della documentazione che legittimasse il verbale in oggetto, ma nei 30 giorni successivi l’ufficio ha puntualmente disatteso la richiesta ignorandola completamente ovvero né rifiutata né accettata (intercorse 3 mail con conferma di lettura).
Nonostante un mio sollecito, sempre via mail nei 60 gg. successivi alla notifica, nessuna risposta mi è prevenuta, quindi non è stato possibile verificare se quel verbale fosse legittimo o meno.
Ho pagato comunque la sola sanzione ridotta del 30%, purtroppo però il 6° giorno dalla notifica e quindi a maggio 2017 mi è giunto un invito bonario a saldare il debito ma ovviamente con gli importi triplicati.
Non ho regolarizzato e ho inviato una Pec (consegnata e accettata) al Sindaco del Comune riformulando le richieste già note all’Ufficio di Polizia Locale oltre alle motivazioni del mancato esito positivo dell’accesso agli atti.
Sono ormai trascorsi 40 giorni, ma nulla di fatto, ancora una volta nessuna risposta ma soprattutto non so ancora se quella contravvenzione da Autovelox è legittima.
Vorrei sapere se posso agire contro il Sindaco o il Responsabile di polizia locale per omissione atti d’ufficio o altro e per quanto riguarda la contravvenzione, i cui termini per il ricorso al Giudice di Pace sono scaduti, cosa si può fare?