Auto d'intralcio alla circolazione è violenza per l'abitante vicino al luogo?

Inviata da Roberto Franco. 4 ago 2018

Se l'automobilista parcheggia su strada pubblica, in salita, di giorno e di notte, a doppio senso di marcia, in assenza della segnaletica di parcheggio, in corrispondenza o immediate vicinanze a n.2 intersezioni stradali e in corrispondenza del civico di un abitante del posto e del balcone dell'abitazione, ostruendo il passaggio degli autoveicoli e di pericolo per l'altrui incolumità può definirsi violenza nei confronti dell'abitante nel luogo?
(E' un ingombro della carreggiata senza provvedere alle dovute segnalazioni visive, di giorno, di notte e in situazione di pioggia, neve e umidità )
La violenza intesa eventualmente come coercizione, e quindi obbligo per l'abitante dell' app.to di non uscire sul balcone e/o non aprire il balcone perchè c'è il veicolo d'ingombro sulla carreggiata e pericoloso. Anche perchè in caso di collisione possono volare pezzi dell'auto con il rischio ulteriore alla salute.
Tali violazioni del c.d.s. si sono protratte per circa 600 giorni con questi comportamenti è possibile definirla come violenza?
Violenza intesa anche come coercizione o minaccia perchè in caso di collisione posso saltare i pezzi dell'auto e mi possono colpire sul balcone. Ciò induce la persona all'obbligo derivato di non affacciarsi.

Se inviate le segnalazioni e denunce al Comune e alle Forze dell'Ordine, alcune anche con foto e numero targa e la situazione non cambia, è possibile citare i destinatari di tali denunce e segnalazioni per chiedere la condanna in sede penale?
La motivazione è che il mancato intervento e spostamento dell'autovettura/e che risultano pericolose per gli altri e anche per il sottoscritto che esce sul balcone per prendere aria, non può più uscire perchè è molto pericoloso e dannoso (inquinamento) e inoltre sono state inviate n.11 raccomandate anche con le prove.

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Gentile Roberto,
se non c'è divieto di sosta e l'auto è sulla strada pubblica non sussiste alcun illecito; se neppure la Polizia Municipale ha deciso di intervenire probabilmente è perché non vi è ragione.
In ogni caso, per come racconta, non mi pare ci siano gli estremi per l'integrazione del reato di violenza privata.
Distinti saluti
Avv. Alessandro Tadei

Avv. Alessandro Tadei Avvocato a Fano

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