Atto di stile o dichiarazione tombale?

Inviata da ROBERTO. 26 feb 2021

Buongiorno,
la mia compagna si è licenziata dal suo datore di lavoro dopo una grave depressione culminata con TSO (era
segretaria di un avvocato) il 13 settembre 2020. Dopo parecchi mesi di insistenze (tramite lettere sindacali)
per avere il TFR, ( lui non lo voleva corrispondere sostenendo che alcuni errori della mia compagna lo hanno
danneggiato economicamente) sotto minaccia di fare vertenza, si è arrivati ad un accordo tramite il
sindacato CGIL in cui la mia compagna rinunciava a 2000 euro ed entrambe le parti non avevano “più nulla
a pretendere l’una dalle altre per quanto riguarda l’ambito lavorativo e non” .
A distanza di un anno l’avvocato presenta una parcella di 3500 euro dovuta a prestazioni iniziate il
1°settembre 2020 (in un periodo antecedente la stipulazione dell’accordo) e terminate il 28/12/2020
riguardanti una consulenza richiesta dalla mia compagna.
Premetto che tale parcella è assolutamente gonfiata e prendendo spunto da una richiesta di aiuto fatta
durante il TSO dalla mia compagna con messaggio vocale, richiede il pagamento di prestazioni mai fatte e
mai richieste.
Quello che semplicemente è successo è stato che la mia compagna ha mandato un vocale all’avvocato in cui
chiedeva di far interrompere il TSO ma lui neppure aveva preso in considerazione tale richiesta bizzarra.
Noi ovviamente non intendiamo pagare quella cifra ma lui è convinto a portare in causa la questione.
Quello che vorrei sapere è:
-La frase “più nulla a pretendere l’una dalle altre per quanto riguarda l’ambito lavorativo E NON” è un
atto di stile come sostiene l’avvocato o è tombale e copre il pagamento delle presunte prestazioni
-L’avvocato in maniera informale ha detto a mia suocera che la vuole portare in tribunale poichè non è stato
avvertito che la ragazza stava attreversando un periodo di depressione di cui noi familiari eravamo a
conoscenza e questo gli ha portato un danno....esiste questo rischio?
Resto in attesa di vostri pareri,
Grazie.

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Buon pomeriggio,
da quello che lei ha scritto e secondo la mia interpretazione senza aver avuto modo di leggere le carte l'accordo riguarda il rapporto di lavoro tra la sua compagna e l'avvocato, anche perchè li non mi pare, da ciò che leggo che vi sia fatto accenno alla prestazione fatta dall'avvocato nei confronti della sua compagna.
la somma che richiede giusta o sbagliata che sia la richiede ad altro titolo.
Per quanto riguarda il danno , lui stesso ne deve dare prova, e avendone può agire per chiedere un risarcimento per i danni subiti, considerato che non era stato messo al corrente del periodo "particolare" che stava attraversando la sua compagna, e se non ne era a conoscenza.
Per ulteriori chiarimenti non esiti a contattarmi

Studio Legale B. D. Longo Avvocato a Reggio Calabria

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