Aspettativa per disagio lavorativo articolo 2087 cc

Inviata da Marco. 26 ott 2019

Salve,
due anni fa circa sono stato assunto in un'azienda informatica come apprendista.
Al colloquio mi è stato detto con quale cliente avrei lavorato e che sarei stato inserito in una  Business Unit (che indicherò con BU1)  in cui le persone sarebbero state spostate spesso su progetti diversi ed interessanti.

Una volta assunto in azienda, mi sono reso conto che il cliente col quale lavoro apparteneva ad una Business Unit differente (che indicherò con BU2) , e mi è stato detto che io ed altri colleghi eravamo in prestito per mancanza di lavoro nella seconda Business Unit (BU2).

Col passare del tempo i colleghi della Business Unit(BU1) , di assunzione si sono dimessi,  sono rimasti in pochissimi e con scarse attività, mentre io al termine dell'apprendistato sono stato spostato d'ufficio nella seconda Business Unit(BU2) , lavorando sempre con lo stesso cliente.

Alcuni mesi fa ci sono stati dei colloqui singoli con i lavoratori della prima Business Unit (BU1)  per proporre un trasferimento da una BU all'altra ( da BU1 a BU2) , ma io sono l'unico dipendente ad essere stato trasferito senza il suo consenso nonostanti lavorassi più degli altri.
Ho fatto presente al personale dell'azienda cosa mi fosse stato detto al colloquio di assunzione ma sembra che vogliano indispettirmi e lasciarmi nella BU2.
Nel mio gruppo di lavoro si lavora male, e mal sopporto un collega, tanto che alcuni colleghi mi hanno da poco tempo riferito che quelli che, in passato, lavoravano al mio posto di me hanno tutti chiesto di essere spostati.

Personalmente mi sento truffato perchè avrei dovuto lavorare su progetti ad alto contenuto tecnologico e così non è stato. Ritengo di aver subito un danno professionale e non solo.

Posso rivalermi in qualche modo? Non riesco più a lavorare serenamente, potrei chiedere un periodo di aspettativa per grave disagio lavorativo non consistente in malattia (CCNL Confcommercio Distribuzione e  Servizi), magari ai sensi dell'articolo 2087 cc? Grazie mille

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Buongiorno,
a fronte della condizione da lei descritta quel che può fare, tenuto conto anche di quanto previsto dal CCNL a lei applicabile, è presentare una richiesta di congedo per gravi motivi familiari. Ai sensi dell'art. 2, dm 278/2000, infatti, questo tipo di congedo può essere richiesto dal lavoratore anche in caso di "grave disagio personale". Questa tipologia di congedo è richiamata anche nell'art. 157 del contratto collettivo in questione.
Si tratta di un congedo di durata non superiore a due anni, non retribuito, per il quale occorre presentare richiesta scritta motivata al datore di lavoro e rispetto al quale il datore di lavoro è tenuto ad esprimersi sull'accoglimento o meno entro 10 giorni (in caso di diniego la domanda può essere comunque riesaminata su richiesta del lavoratore). Ove il datore di lavoro si opponga è consentito far ricorso alla Commissione paritetica territoriale di conciliazione o al Collegio arbitrale.
Parallelamente a questa opzione, potrebbe anche agire in giudizio per richiedere il risarcimento del danno per violazione da parte dell'azienda dell'art. 2087 c.c., tenendo conto comunque che per conseguire il risarcimento a tale titolo l'onere della prova del danno subito è a suo carico.
Resto a disposizione per eventuale assistenza in merito ad entrambe le opzioni.

Avv. Valeria Pietra Avvocato a Pavia

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