Art 358 obbligo a svolgere indagini a favore dell'indagato e limite di etica

Inviata da Fabrizio. 15 feb 2016

Il pm è obbligato ai sensi dell art 358 a svolgere indagini a favore dell'indagato? Ovvero in che termini è in realtà obbligato? Ed in che termini può omettere l'esistenza di prove frutto di queste indagini che scagionerebbero l'indagato innanzi al giudice in dibattimento? E in che termini è ammesso a omettere altrettante prove dell'inattendibilità della PO?

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L’attività del PM nello svolgimento delle indagini dirette ad accertare la verità e a raccogliere le prove è per sua natura caratterizzata da ampio margine di discrezionalità.
Con una pronuncia del 1997 la Corte Costituzionale ha dichiarato manifestamente infondata la q.l.c. dell'art. 358 c.p.p. nella parte in cui non prevede alcuna sanzione processuale in caso di inottemperanza da parte del p.m. all'obbligo di svolgere anche "accertamenti su fatti e circostanze a favore della persona sottoposta alle indagini" in quanto tale obbligo è funzionale a un corretto e razionale esercizio dell'azione penale ma non rientra tra i meccanismi volti a realizzare il principio della "partecipazione dell'accusa e della difesa su basi di parità in ogni stato e grado del procedimento".
Ciò detto, sarà onere della difesa indicare gli elementi oggettivi e concludenti considerati favorevoli all'indagato e sollecitarne l’acquisizione da parte del PM il quale, in caso di palesi inadempienze, potrebbe risponderne in via disciplinare.
Cordialmente

Avv. Carlo Bandiera

Studio Legale avv. Carlo Bandiera Avvocato a Ferrara

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Lei pone vari quesiti:il PM ha l'obbligo di indagare anche a favore dell'indagato ma e' arbitro di decidere se,come e quando;tuttavia se l'indagato sollecita atti di indagine e non provvede,potrebbe segnalarsil'inerzia al Procuratore Capo e ,nei casi piu' gravi,richiedere i l'avocazione al Procuratore Generale.Il pm non puo' occultare prove favorevoli all'indagato nel proprio fascicolo,che deve produrre all'esito delle indagini e al GUP quando chiede il rinvio a giudizio ma in dibattimento puo' evitare di produrre prove contrastanti con l'imputazione AVV. ALFREDO GUARINO NAPOLI

Avv. Alfredo Guarino Avvocato a Napoli

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Gentile Fabrizio,
le domande che pone sarebbero meglio enucleabili facendo riferimento al caso concreto. Ad ogni modo i precetti contenuti nell'art. 358 c.p.p. indicano un onere in capo al PM di raccogliere elementi anche a favore dell'indagato qualora questi emergano dalle indagini in corso. Ad esempio se la PG delegata alle indagini sente a sommarie informazioni Tizio e questo indica Caio come soggetto informato su fatti a discarico per l'indagato il PM (o la PG delegata) sarebbe tenuta a raccogliere le dichiarazioni di Caio. Tuttavia tale onere non è suffragato da alcuna sanzione processuale, quindi, in caso di inerzia del PM (che è principe e titolare delle indagini preliminari) ben poco potrà fare il difensore in dibattimento, stante il fatto che il fascicolo della Procura è tendenzialmente secretato fino alla chiusura delle indagini che avviene con la notifica dell'avviso di conclusione delle indagini ex art. 415 bis c.p.p. (nei procedimenti avanti il Giudice di Pace tale momento non è, peraltro, nemmeno contemplato).
È importante, quindi, che già nella fase delle indagini preliminari, non appena l'indagato abbia contezza dell'esistenza del procedimento, in caso di elementi favorevoli si adoperi attraverso lo svolgimento di investigazioni difensive che potrà far confluire nel procedimento in corso.
In ordine poi all'ipotesi di atti di indagine acquisiti e già contenuti nel fascicolo del PM quest'ultimo, con la chiusura delle indagini, deve obbligatoriamente metterli a disposizione dell'indagato ed, anzi, in caso di omissione volontaria commetterebbe un illecito penale.
Il concetto, poi, di inattendibilità della P.O. è un concetto relativo che trova spazio in particolar modo in dibattimento.

Studio Legale Avv. Enrico Belletti Avvocato a Padova

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Egr. Fabrizio
in linea teorica il Pubblico ministero è obbligato ad indagare in tutte le direzioni anche in favore dell'indagato; in pratica le indagini sono a completa discrezione del Pubblico ministero (quindi ognuno fa storia a sé)

Studio Legale Vitelli Avvocato a Latina

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