Straordinari non pagati: cosa fare?

Un lavoratore italiano su dieci non viene pagato per il lavoro straordinario.

12 SET 2016 · Tempo di lettura: min.
Straordinari non pagati: cosa fare?

Cosa s'intende per lavoro straordinario? Cosa fare in caso di mancato pagamento delle ore straordinarie?

Gli straordinari in Italia non sono così straordinari. Rimanere più ore sul posto di lavoro, infatti, è piuttosto abituale per il 45% dei dipendenti italiani, secondo la ricerca Plus di Isfol del 2015. Il lavoro straordinario colpisce soprattutto il Nord Italia e sono gli under 30 la fascia d'età che più si sottomette a lunghe giornate lavorative, fuori dall'orario ordinario. Questo dato peggiora quando si parla di retribuzione: molte imprese, infatti, hanno l'abitudine di non pagare gli straordinari. Un lavoratore italiano su dieci, infatti, non viene pagato per il lavoro svolto oltre l'orario normale.

Cos'è il lavoro straordinario e come va pagato?

Secondo l'articolo 2108 del codice civile, il lavoro straordinario consiste nel prolungamento del normale orario di lavoro. In caso di ore straordinarie, dunque, "il prestatore di lavoro deve essere compensato per le ore straordinarie con un aumento di retribuzione rispetto a quella dovuta per il lavoro ordinario dovuta eccezionalità della prestazione". Il numero massimo di ore straordinarie e la relativa retribuzione vengono stabilite dalla legge o dalle diverse contrattazioni collettive. In generale, attualmente, il lavoro straordinario non può sorpassare le 48 ore settimanali (D. Lgs. n. 66 del 2003), in cui sono comprese quelle di lavoro ordinario. In totale, inoltre, le ore extra non possono superare il tetto massimo di 250 ore straordinarie annuali. Nel caso in cui questi limiti massimi vengano superati sono previste sanzioni amministrative per il datore di lavoro.

Cosa fare in caso di straordinari non pagati?

L'abitudine di non pagare le ore straordinarie è molto difficile da estirpare. Il dipendente ha il diritto di denunciare la mancata retribuzione. Tuttavia, il problema principale è che è il lavoratore a dover dimostrare che ha svolto del lavoro straordinario e che non è stato pagato. Diverse sentenze della Corte di Cassazione, come nel caso della n. 9906/2015 del 14 maggio 2015, infatti, confermano che è il lavoratore a dover dimostrare di avere le carte in regola.

Il lavoratore, dunque, deve dimostrare l'esistenza del rapporto di lavoro con l'impresa, qual è l'orario accordato e deve indicare l'ammontare delle ore straordinarie eseguite. Per dimostrare di aver effettuato realmente del lavoro straordinario, il dipendente deve però apportare delle prove. Solitamente vengono presentati i registri delle presenze che indichino gli orari di entrata e d'uscita dall'impresa o, in alternativa, delle testimonianze che confermino la presenza del lavoratore al di fuori dell'orario di lavoro ordinario.

Con queste prove ci si può rivolgere direttamente al sindacato, all'Ispettorato del Lavoro o a un avvocato specializzato in diritto del lavoro. Sarà poi un giudice a dover confermare o meno la versione del lavoratore e a prendere le relative misure.

Se vuoi ricevere maggiori informazioni, puoi consultare il nostro elenco di professionisti esperti in diritto del lavoro.

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3 Commenti
  • E. D.

    Buongiorno. Vorrei capire se le prove posso consistere in fotografie, video e registrazioni? O nella mera cronologia di Google relativamente ai posti visitati?

  • Vanni Girardi

    Salve. Io lavoravo presso un Azienda di Traporti..con solo 4 dipendenti..praticamente una SAS & C. Ho iniziato a lavorare presso questa Azienda nel 2005. Nel 2010 il Mio datore di lavoro appalta un lavoro presso una SPA, lavorare con un furgone 35 quintali x il trasporto di materiale da portare su strada e consegnare ai clienti. Le ore da fare erano giuste, Nel 2012 la SPA chiese al responsabile dei corrieri che il lavoro doveva essere gestito in maniera diversa. I clienti dell' SPA si lamentavano perché il materiale arrivava tardi. Fu così che decisero di dare le chiavi al responsabile dei corrieri x aprire i cancelli e caricare così alle 4:30 del mattino. Si consegnava fino a mezzogiorno, facevo poco piu di un ora di pausa e poi alle 13:15 si ritornava a ricaricare x il secondo giro che terminava alle 18:30 a volte anche dopo. Facevo la bellezza di 13 ore di lavoro al giorno non retribuite in busta paga. Ad Agosto 2017 vengo licenziato x giusta causa. Motivo: nel Giugno 2017 ci fu una mancanza dovuta al sottoscritto..senza se e ma..fui avvisato e decisero che me ne dovevo andare. Dopo 7 anni secondo me l'errore ci può stare..non per i superiori. Secondo loro avevo rubato..lo sbaglio l Ho fatto.. quello che dispiace e che non siano venuti da me a dirmi...ok..hai sbagliato ti facciamo pagare la matassa..no!! Mi hanno fatto rimanere fino a metà Luglio x insegnare il giro al fratello del mio datore (coincidenza?) che era rimasto senza lavoro, x poi mandarmi a casa. Prendevo 1700 €. In busta compresi nei 1700 avevo: 80 €. Bonus Renzi, 200€. Assegni familiari, più le detrazioni x i figli altri 150€. Mi viene da piangere a pensare che facendo 13 ore al giorno..quanto mi pagava il mio datore?? Visto che il bonus,gli assegni , e detrazioni..il mio datore se li scalava dalle tasse? Chi mi può aiutare??

  • Leofisco

    A sciacca i settori privati non pagano gli straordinari, se parli non lavori più, a sciacca fanno tutti così i settori privati se un dipendente non parla perché i datori di lavoro se parlate licenzio pure voi

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