Stop a piatti e posate di plastica nell’Unione Europea

La proposta dell'UE ha lo scopo di ridurre i rifiuti di plastica monouso che inquinano l'ambiente.

7 GIU 2018 · Tempo di lettura: min.
Stop a piatti e posate di plastica nell’Unione Europea

Una nuova direttiva della Commissione Europea cerca di ridurre i danni causati all'ambiente dai rifiuti di plastica.

Evitare l'emissione di 3,4 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, scongiurare danni ambientali per un costo equivalente a 22 miliardi di euro entro il 2030 e generare risparmi per i consumatori dell'ordine di 6,5 miliardi di euro: sono questi gli obiettivi della nuova direttiva della Commissione Europea. Questa proposta ha il compito di ridurre i rifiuti di plastica monouso che inquinano l'ambiente, soprattutto il mare, rappresentando il 70% dei rifiuti marini. Quali sono le misure che gli Stati membri dell'Unione Europea dovranno mettere in pratica in seguito a questa direttiva? Di seguito vi illustriamo le principali così come sono state riportate dal sito della Commissione Europea.

  • Stop alla commercializzazione di alcuni prodotti di plastica

Bastoncini cotonati, posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini saranno esclusi dal mercato. Si tratta di prodotti monouso che finiscono in gran parte nei mari e che contaminano non solo l'ambiente, ma che possono anche arrivare sulle nostre tavole sotto forma di microplastica.

  • Riduzione del consumo di contenitori per alimenti

Ogni stato membro dovrà fissare un obiettivo di riduzione per l'uso di contenitori per alimenti e tazze per bevande, ad esempio evitando che vengano forniti gratuitamente.

  • Incentivi per i produttori

Le imprese che producono contenitori per alimenti, pacchetti e involucri (ad esempio, per patatine e dolciumi), contenitori e tazze per bevande, prodotti del tabacco con filtro (come i mozziconi di sigaretta), salviette umidificate, palloncini e borse di plastica in materiale leggero dovranno coprire i costi di gestione e di bonifica dei rifiuti. Allo stesso tempo, saranno previsti incentivi per la ricerca di prodotti meno inquinanti.

  • Raccolta bottiglie di plastica

Gli Stati membri dovranno raccogliere il 90% delle bottiglie di plastica monouso per bevande entro il 2025, ad esempio attraverso appositi sistemi di cauzione-deposito come il cosiddetto vuoto a rendere.

  • Istruzioni di smaltimento

Molti prodotti, fra cui assorbenti, palloncini o salviette umidificate dovranno presentare un'etichetta chiara che spieghi la maniera più corretta per il loro smaltimento.

  • Smaltimento degli attrezzi da pesca

I produttori di attrezzi da pesca che contengono plastica dovranno coprire i costi della raccolta, del trasporto, del trattamento e della sensibilizzazione riguardante questo tipo di rifiuti che rappresenta il 27% di quelli rinvenuti sulle spiagge.

La direttiva, inoltre, indica che ogni Stato membro dovrà mettere in atto campagne di sensibilizzazione riguardanti lo smaltimento dei rifiuti di plastica e delle conseguenze negative della loro dispersione nell'ambiente.

Il primo Vicepresidente responsabile per lo sviluppo sostenibile, Frans Timmermans, dopo la presentazione della direttiva, ha affermato:

«Questa Commissione ha promesso di agire in grande sulle grandi questioni e lasciare il resto agli Stati membri. È innegabile che i rifiuti di plastica siano una grande questione e gli europei devono agire insieme per affrontarla, tanto più che i rifiuti di plastica finiscono nell'aria che respiriamo, nel suolo, negli oceani e sulle nostre tavole. Le proposte odierne ridurranno, con una serie di misure, i prodotti di plastica monouso che ora troviamo sugli scaffali dei supermercati. Alcuni di essi saranno messi al bando, ma ciò non significa che dovremo rinunciarvi, perché saranno sostituiti da alternative più pulite».

La direttiva proposta dalla Commissione Europea dovrà ora essere approvata definitivamente dal Parlamento e dal Consiglio Europeo.

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