**Regolamentazione delle distanze tra stalle e abitazioni in Lombardia: una panoramica**

Distanze stalle e abitazioni, importanza del Regolamento comunale di igiene tipo, mancanza di contenuto prescrittivo delle Linee guida regionali. Divieto di analogia su fonti non normative

11 FEB 2024 · Tempo di lettura: min.
**Regolamentazione delle distanze tra stalle e abitazioni in Lombardia: una panoramica**

Nella regione Lombardia, la questione della distanza tra le stalle e le abitazioni è di primaria importanza, poiché influisce direttamente sulla salute e sul benessere delle comunità rurali. Le normative che regolano tali distanze sono state elaborate con l'intento di garantire la sicurezza, la qualità della vita e la tutela dell'ambiente e della salute pubblica.

Le disposizioni attuali stabiliscono distanze minime tra le stalle e le residenze al fine di ridurre al minimo il rischio di inquinamento atmosferico e acustico, nonché di prevenire possibili conflitti tra le attività agricole e quelle residenziali. Queste norme sono fondamentali per promuovere una convivenza armoniosa tra agricoltura e vita urbana, salvaguardando gli interessi sia degli allevatori che dei residenti.

Le stalle, dove vengono tenuti bovini, suini, ovini e altre specie animali, devono essere posizionate a una distanza adeguata dalle abitazioni per evitare che odori e sostanze nocive possano arrecare disturbo ai residenti. È altresì essenziale garantire che le attività agricole non compromettano la qualità dell'aria, delle risorse idriche e non rappresentino un rischio per la salute umana.

Le normative regionali considerano diversi fattori, come le caratteristiche del territorio e del tipo di allevamento, stabilendo distanze minime variabili. Ad esempio, nelle zone densamente popolate o protette, le stalle devono essere collocate a una distanza maggiore rispetto alle zone rurali meno abitate. È importante sottolineare che le indicazioni delle norme regionali non sono universali e devono essere adattate alle specifiche condizioni locali.

L'emanazione di normative specifiche riguardanti le distanze tra stalle e abitazioni è demandata ai singoli Comuni, poiché solo loro possono valutare le necessità e le peculiarità del proprio territorio. È fondamentale che i Comuni recepiscano le disposizioni regionali nei loro Regolamenti di Igiene e Edilizi per garantire una corretta applicazione sul territorio.

È importante sottolineare che le linee guida regionali non hanno valore prescrittivo immediato e non possono essere applicate per analogia a situazioni non previste, come ad esempio gli allevamenti di equidi. Ogni provvedimento deve essere basato su normative chiare e specifiche, al fine di evitare confusioni e contestazioni legali.

In tal senso il Tar Lombardia 3167/2011, proprio sul punto, ha avuto modo di sottolineare che le linee guida regionali adottate con il DDG 20109/2005 non risultano prescrittive di distanze minime applicabili tout court né tanto meno hanno il rango di fonte normativa tipica, con conseguente inapplicabilità alle stesse di un criterio di interpretazione che è tipico delle fonti normative, ovvero l'analogia. Da ciò deriva che da un lato non essendo dette linee guida delle norme non sono previsioni (rectius distanze) immediatamente applicabili, in quanto per esserlo richiedono di venire recepite dal relativo Regolamento di Igiene comunale e, dall'altro, non possono nemmeno essere utilizzate quale base per l'applicazione delle medesime ad altre situazioni dalle stesse non previste specificamente, per esempio gli equidi, essendo le medesime relative solo a bovini e suini.

L'obiettivo principale di queste normative rimane quello di favorire uno sviluppo sostenibile del settore agricolo, promuovendo pratiche rispettose dell'ambiente e della salute umana. Allo stesso tempo, si mira a garantire la competitività delle aziende agricole, consentendo loro di operare in modo efficiente e redditizio.

In conclusione, la regolamentazione delle distanze tra stalle e abitazioni in Lombardia è volta a trovare un equilibrio tra le esigenze dell'agricoltura e la tutela dell'ambiente e della salute pubblica. Attraverso queste disposizioni, si punta a promuovere una convivenza armoniosa e uno sviluppo sostenibile nelle comunità rurali, contribuendo così a un futuro migliore per tutti.

Scritto da

Studio legale Avv. Giulio Mario Guffanti

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