Permesso di soggiorno negato a coppia gay: Italia condannata

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha punito l’Italia per non aver riconosciuto il permesso di soggiorno per “motivi familiari” al partner straniero di una coppia omosessuale.

7 LUG 2016 · Tempo di lettura: min.
Permesso di soggiorno negato a coppia gay: Italia condannata

La scorsa settimana è stata pubblicata un'importante sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU).

A parlarci della recente sentenza, l'Avvocato Saveria Ricci.

Lo Stato italiano dovrà pagare la somma di 20.000 euro oltre a quella di circa 19.000 per spese legali a una coppia omosessuale per la discriminazione ricevuta.

Saranno risarciti un cittadino italiano e un cittadino neozelandese uniti sentimentalmente dal 1999.

Dopo qualche anno, i due avevano deciso di convivere in Italia, ma si trovarono ben presto a combattere con una burocrazia ottusa e ostinata.

Il neozelandese era stato costretto a chiedere un primo permesso di soggiorno per motivi di studio, destinato, però, a scadere ben presto.

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A quel punto, consigliati da bravissimi avvocati, avevano deciso di provare a chiedere il permesso di soggiorno per "motivi familiari". La Questura aveva rifiutato il permesso e i due uomini, assistiti dai loro legali, avevano fatto ricorso al Tribunale di Firenze che gli aveva dato ragione. Il Ministero dell'Interno non si era dato per vinto e aveva fatto appello, vincendolo.

I due non si scoraggiarono e ripresentarono ricorso alla Corte di Cassazione che confermava che una coppia omosessuale non è una famiglia e, pertanto, non esistono i "motivi familiari" del permesso di soggiorno.

A fare giustizia la Corte Europea dei diritti dell'uomo: con grande chiarezza, la Corte è intervenuta per dire che una coppia di uomini unita sentimentalmente in una relazione stabile sono una "famiglia" a tutti gli effetti, a cui va riconosciuto legittimamente il diritto al permesso per motivi familiari, come succede per gli eterosessuali.

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