Pensioni, quota 100: come funziona?

Il governo Conte ha deciso di mettere in atto questa riforma per poter contrastare gli effetti della cosiddetta legge Fornero.

15 FEB 2019 · Tempo di lettura: min.
Pensioni, quota 100: come funziona?

Quali sono i requisiti per richiedere la pensione anticipata? Quale differenze ci sono fra dipendenti pubblici e dipendenti privati? Ecco le principali informazioni sulla cosiddetta "quota 100".

Uno degli ultime riforme del Governo Conte più polemiche, insieme a quella riguardante il reddito di cittadinanza, introdotte entrambe nella Legge di Bilancio del 2019, è la cosiddetta “Quota 100” relativa alle pensioni anticipate. Il testo è stato approvato il 17 gennaio scorso in Consiglio dei ministri. In seguito, il 28 gennaio scorso, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto che, entro 60 giorni dovrà essere convertito in legge.

Come funziona la quota 100?

Il governo Conte ha deciso di mettere in atto questa riforma per poter contrastare gli effetti della cosiddetta legge Fornero. La quota 100 dovrebbe essere operativa da aprile di quest’anno fino al 2021, si tratta di uno strumento, infatti, di tipo sperimentale. In questo triennio, molti lavoratori potranno utilizzare questo strumento per andare in pensione in anticipo. Quali sono i requisiti previsti dalla legge?

Secondo il testo, i lavoratori devono:

  • aver compiuto almeno 62 anni di età (cinque in meno rispetto alla legge Fornero);
  • aver versato almeno 38 anni di contributi.

È bene ricordare, però, che in questo caso vige il divieto di cumulo. Ciò vuol dire che l’assegno di pensione anticipata grazie alla quota 100, fino al momento del raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia, non potrà essere cumulabile con altri redditi da lavoro dipendente o autonomo a meno che non si tratti di lavoro autonomo occasionale fino a un massimo di 5 mila euro.

La quota 100, inoltre, si basa sulle cosiddette “finestre di uscita”. In sostanza, i lavoratori potranno accedere alla quota 100 tre mesi dopo il raggiungimento dei requisiti previsti. Per i dipendenti privati, ad esempio, chi raggiunge i requisiti previsti il 1° marzo 2019 avrà diritto al trattamento pensionistico dopo tre mesi. Diversa, invece, è la situazione dei dipendenti pubblici. In questo caso, infatti, dovranno attendere non tre ma sei mesi e, allo stesso tempo, dovranno dare un preavviso di sei mesi. Ancora diversa è, invece, il caso dei lavoratori nella scuola. Per la pensione anticipata dovranno attendere l’inizio dell’anno scolastico, quindi il mese di settembre 2019.

Un’altra eccezione riguarda anche i dipendenti statali e il loro TFR (trattamento di fine rapporto) e il loro TFS (trattamento di fine servizio). Per ricevere la loro indennità, infatti, questi lavoratori dovranno aspettare di aver raggiunto l’età pensionabile, ossia i 67 anni d’età.

Con la quota 100, inoltre, non ci saranno penalizzazione (non ci saranno eventuali tagli) ma la pensione avrà un importo inferiore perché prevede meno anni di contributi.

Nonostante queste modifiche presenti del testo, è bene ricordare che tutte le altre misure della legge Fornero non vengono eliminate, restando invariati i requisiti stabiliti per la pensione di vecchiaia. Si tratta una delle (tante) motivazioni che hanno portato l’opposizione e i sindacati a criticare la riforma del Governo Conte.

Se vuoi ricevere maggiori informazioni sul tema, puoi consultare il nostro elenco di professionisti esperti in previdenza.

avvocati
Linkedin
Scritto da

StudiLegali.com

Lascia un commento

ultimi articoli su attualità