La legge "salva-suicidi"

Come chiudere definitivamente le proprie pendenze debitorie anche con Equitalia redigendo un "piano del consumatore" da presentare in Tribunale?

12 APR 2016 · Tempo di lettura: min.
La legge "salva-suicidi"

Il consumatore-debitore, soffocato dai debiti e impossibilitato ad estinguerli integralmente, grazie alla legge nota come "salva-suicidi" (L. n. 3/2012), può ricorrere ad una particolare procedura di composizione della crisi economica per sovraindebitamento.

Alla persona fisica che ha contratto debiti per scopi estranei ad attività imprenditoriali o professionali, viene concessa la possibilità di chiudere definitivamente le proprie pendenze debitorie sia con Equitalia (o altro agente della riscossione) che con le Banche, facendo ricorso alla procedura di composizione della crisi per sovraindebitamento. Procedura che può essere esperita quando i creditori non abbiano accettato in prima battuta una soluzione transattiva (proposta a saldo e stralcio).

Rientrano, così, nella procedura molti casi. Ad esempio: mancato pagamento delle rate del finanziamento, del mutuo, carte revolving e i vari prestiti effettuati da banche o da finanziarie.

Iniziano, così, ad arrivare i primi provvedimenti dai Giudici, quali ad esempio il Tribunale di Busto Arstizio, che ha omologato il piano di composizione della crisi da sovraindebitamento proposto da un cittadino ad Equitalia Nord. La somma accolta dal Giudice è di 11 mila euro a fronte di un debito di oltre 87 mila euro. Un altro provvedimento favorevole nei confronti di un consumatore rimasto senza lavoro è stato emesso dal Tribunale di Napoli, il quale ha omologato il piano proposto, che prevedeva il dimezzamento dei debiti assunti per un mutuo ipotecario con una Banca.

Pertahl

Lo scrivente Studio offre la propria professionalità nella redazione del "piano del consumatore", contenente una proposta di ridefinizione dell'importo dovuto.

Scritto da

Studio legale Giaccardi-Laurino

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