Il Reddito di libertà: 400 euro per le donne vittime di violenza

Lo Stato darà 400 euro al mese alle donne vittime di violenza. Vi spieghiamo, in quest’articolo, come fare per richiederlo e chi lo può richiedere.

29 LUG 2021 · Tempo di lettura: min.
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Lo scorso 20 luglio lo hanno reso ufficiale: finalmente è in vigore il Reddito di libertà per le donne vittime di violenza (era contenuto nel Dpcm del 17 dicembre dello scorso anno).

Qual è l’obiettivo del Reddito di povertá?

L’obiettivo è far sì che molte donne possano denunciare le violenze subite, sebbene siano economicamente dipendenti da coloro che le maltrattano. Difatti, molte sono le donne che non denunciano perché, appunto, non sono autonome: con questo contributo, infatti, lo Stato vuol dare loro un incentivo per poter denunciare le violenze subite e poter iniziare uno nuovo percorso di emancipazione.

Come scritto nella Gazzetta Ufficiale “è riconosciuto alle donne che hanno subito violenza e si trovino in condizioni di particolare vulnerabilitá o povertá, al fine di fornirne l’indipendenza economica”.

Inoltre, un altro obiettivo sarebbe anche quello di sostenere prioritariamente il percorso scolastico e formativo dei propri figli (qualora ci fossero).

A chi è destinato il Reddito di libertà?

Il Reddito di libertà è destinato a tutte quelle donne che sono vittime di violenza, single, senza figli o con figli minori, che sono seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali.

Come va richiesto il contributo?

Colei che voglia richiederlo, deve presentare un’autocertificazione a cui deve allegare la dichiarazione firmata dal rappresentante legale del centro antiviolenza che la segue ed anche una dichiarazione del servizio sociale professionale di riferimento. Dovrà, pertanto, presentare questi documenti all’Inps.

Spetterà proprio all’Inps, infatti, la vigilanza sulla legittimità delle domande e delle condizioni di coloro che richiedono questo Reddito.

Il Reddito di libertà è cumulabile?

La risposta è sì: il Reddito di libertà è cumulabile con il Reddito di cittadinanza.

È importante che se ne parli?

Certamente: questo è uno strumento statale che potrebbe aiutare moltissime donne che si trovano in una situazione vulnerabile e pericolosa.

Ricordiamo infatti, secondo i dati Istat, che nel 2020 le chiamate al numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking (il numero è 1522) sono aumentato del 79,5% rispetto all’anno precedente.

Il picco di chiamate è coinciso, inoltre, con l’inizio del lockdown (da fine marzo ad inizio aprile, +176,9% di chiamate rispetto all’anno anteriore) e a maggio.

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