È stalking oppure no?

Come possiamo essere sicuri di essere vittime di questo tipo di comportamenti?

12 MAR 2018 · Tempo di lettura: min.
È stalking oppure no?

Cosa s'intende per atti persecutori? Come distinguere lo stalking da altri tipi di reato?

In Italia il decreto legislativo 11/2009 (poi legge n. 38/2009) ha introdotto il reato di stalking. Da quel momento, è stato inserito l'articolo 612-bis all'interno del Codice Penale che riguarda i cosiddetti "atti persecutori":

"Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con condotta reiterata, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita", (1° comma).

Come possiamo essere sicuri di essere vittime di questo tipo di comportamenti?

La definizione di atti discriminatori sembra abbastanza chiara, eppure, a volte, la differenza fra un comportamento fastidioso, altri tipi di reato e lo stalking può essere piuttosto complessa da definire.

Innanzitutto, in generale, per poter rientrare nella fattispecie dello stalking, questi comportamenti devono essere reiterati. Questa caratteristica, infatti, distingue gli atti persecutori dal reato di molestie definito dall'articolo 660 del Codice penale:

"Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo".

In questo caso, dunque, il reato può riguardare solo una singola azione e l'articolo ha l'obiettivo di tutelare sia l'ordine pubblico che la tranquillità dei cittadini. Nel caso di reato di stalking, invece, non è un singolo comportamento quanto l'insieme degli atti reiterati del tempo a cagionare lo stato di ansia e di paura nella vittima o il timore per la propria incolumità e per quella delle persone care. Anche nel caso in cui "Chiunque minaccia ad altri un ingiusto danno" (reato di minacce, articolo 612 del Codice penale) l'azione può essere singola, a differenza con il reato di stalking.

Il reato di atti persecutori, inoltre, è diverso anche da quello previsto dall'articolo 572 del Codice penale riguardanti i "Maltrattamenti contro familiari e conviventi":

"Chiunque, fuori dei casi indicati nell'articolo precedente, maltratta una persona della famiglia o comunque convivente, o una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l'esercizio di una professione o di un'arte, è punito con la reclusione da due a sei anni".

Lo stalking, infatti, non deve necessariamente manifestarsi all'interno della famiglia o nei rapporti di convivenza ma può essere commesso da chiunque. In più, rispetto ai maltrattamenti, non è necessario che ci sia violenza fisica sulla vittima ma solo psicologica.

Se continuiamo ad avere dubbi sul tipo di reato, è possibile chiedere un parere a un avvocato specializzato in questo settore, in maniera tale da sapere se possiamo denunciare il nostro stalker e secondo quale reato previsto dalla legge.

Se vuoi ricevere maggiori informazioni sul tema, puoi consultare il nostro elenco di professionisti esperti in stalking.

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