Comodato d’uso: come funziona?

La legge italiana non stabilisce un limite determinato alla durata del contratto di comodato d'uso.

22 MAG 2018 · Tempo di lettura: min.
Comodato d’uso: come funziona?

In cosa consiste il comodato d'uso? Il comodato d'uso è gratuito o oneroso?

Il comodato d'uso viene disciplinato principalmente dall'articolo 1803 del codice civile:

"Il comodato è il contratto col quale una parte consegna all'altra una cosa mobile o immobile, affinché se ne serva per un tempo o per un uso determinato, con l'obbligo di restituire la stessa cosa ricevuta. [...] Il comodato è essenzialmente gratuito".

In sintesi, il comodato è un prestito, ossia un contratto in cui il comodante consegna al comodatario un bene mobile o immobile, che può usufruirne durante un determinato periodo di tempo e con la condizione che poi venga restituito. Al contrario di altri contratti, il comodato d'uso non prevede uno corrispettivo monetario ma è gratuito. Il comodato d'uso viene disciplinato dagli articoli 1803 - 1812 del codice civile.

In generale, il comodato d'uso può essere realizzato sia in forma scritta che verbale, anche se quella scritta permette di avere garanzia sui diritti e i doveri del comodante e del comodatario. Il comodatario, infatti, è tenuto a farsi carico di alcuni oneri come le spese per utilizzare il bene mobile o immobile, mentre potrebbe avere un rimborso da parte del comodante in caso di spese straordinarie per la conservazione della cosa, se queste erano necessarie e urgenti, secondo l'articolo 1808 del codice civile. Nel caso in cui il bene sia stato danneggiato, non a causa del semplice uso, il comodatario dovrà risarcire il comodante.

Un esempio di comodato d'uso, ad esempio, può essere il caso in cui prestiamo la nostra auto a un amico. Si tratta di un contratto solitamente non scritto. Eppure, la legge disciplina questo tipo di prestito per includere la possibilità che dal comodato possano sorgere conflitti.

In più, la parte a cui viene ceduto temporalmente il bene non può cedere il proprio diritto ad altri soggetti, a meno che non abbia il permesso del comodante. La legge italiana non stabilisce un limite determinato alla durata del comodato d'uso. Secondo l'articolo 1809 del codice civile, il comodatario è obbligato a restituire la cosa alla scadenza del termine convenuto. Se però, durante il termine convenuto o prima che il comodatario abbia cessato di servirsi della cosa, ricorda la legge, sopravviene un urgente e impreveduto bisogno al comodante, questi può esigerne la restituzione immediata.

In realtà, il comodato d'uso può includere, oppure no, una durata prestabilita. Tuttavia, l'articolo 1810 del codice civile definisce che: "se non è stato convenuto un termine né questo risulta dall'uso a cui la cosa doveva essere destinata, il comodatario è tenuto a restituirla non appena il comodante la richiede".

Pur essendo in generale gratuito, esiste anche il comodato d'uso oneroso. Si tratta del cosiddetto comodato d'uso modale in cui viene versato una sorta di rimborso spese che però non cambia le caratteristiche principali di questo tipo di contratto. La sentenza numero 3021/2001 della Corte di cassazione, infatti, ha specificato che:

"in presenza di un modus a carico del comodatario il carattere di essenziale gratuità del comodato viene meno solo se il vantaggio conseguito dal comodante si pone come corrispettivo del godimento della cosa con natura di controprestazione e non certamente allorché il comodatario si limiti al pagamento di una somma periodica a titolo di rimborso spese, si impegna ad occuparsi della cura dello stesso".

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