Come funziona l’interdizione?

L'interdicendo dev'essere maggiorenne, o un minore emancipato, che si trovi in una condizione di infermità mentale.

24 FEB 2016 · Tempo di lettura: min.
Come funziona l’interdizione?

Alcune persone possono essere escluse dall'esercizio di alcuni diritti, come nel caso dell'interdizione. In cosa consiste? Come funziona la richiesta d'interdizione?

L'articolo 414 e seguenti del Codice Civile, disciplina la cosiddetta interdizione. Si tratta dell'esclusione di una persona maggiorenne dall'esercizio di determinati diritti, a causa di uno stato di infermità mentale e per assicurare l'adeguata protezione del soggetto in questione. Non essendo capace di provvedere ai propri interessi a causa dell'alterazione delle sue facoltà psichiche, l'interdicendo si ritrova in uno stato legale molto simile a quello di un minorenne. Il tutore, l'interdicendo o i suoi eredi possono annullare, eventualmente, gli atti della persona soggetta a interdizione.

L'interdicendo dev'essere maggiorenne, o un minore emancipato, che si trovi in una condizione di infermità mentale. L'interdizione limita la capacità di agire del soggetto che viene affidato a un tutore che rappresenta l'interdicendo e lo aiuta a sviluppare diversi tipi di atti di amministrazione ordinaria e straordinaria, ad esempio l'amministrazione del patrimonio.

Questo tipo di interdizione viene definita "giudiziale", per distinguerla da quella legale, propria del Codice Penale. Questo processo, inoltre, avviene in seguito ad un accertamento giudiziario e a una sentenza. La richiesta d'interdizione può essere presentata da diversi soggetti determinati dalla legge, come il coniuge, il pubblico ministero, il convivente o dallo stesso interdicendo. Per dare il via alla richiesta è necessario fare ricorso, allegando le motivazioni, al Tribunale del luogo dove l'interdicendo ha il domicilio o la residenza. Il giudice istruttore, prende in esame il caso e il parere delle varie persone coinvolte e, in seguito, accetta o meno la richiesta di interdizione. Con la sentenza, viene nominato anche il tutore.

Non bisogna confondere l'interdizione con l'inabilitazione. Quest'ultima viene richiesta, infatti, in casi meno importanti, prevede che l'inabilitato abbia meno limitazioni e debba rivolgersi al tutore solo per eseguire atti di amministrazione straordinaria.

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