Cartelle di pagamento: la recente sentenza n. 1652/2020 della Corte di Cassazione conferma la prescrizione breve

In caso di notifica di un’intimazione di pagamento o di un atto di pignoramento è sempre necessario verificare immediatamente se questi crediti siano o meno prescritti.

21 MAG 2020 · Tempo di lettura: min.
Cartelle di pagamento: la recente sentenza n. 1652/2020 della Corte di Cassazione conferma la prescrizione breve

L'Avvocato Raffaele Merangolo dello Studio Legale Merangolo analizza la recente sentenza N.1652/2020 in materia di prescrizione breve delle cartelle di pagamento. 

L’Agenzia Entrate-Riscossione (già Equitalia) notifica spesso intimazioni di pagamento, atti con i quali viene intimato ai contribuenti il pagamento di crediti contenuti in cartelle esattoriali che non sono mai state opposte e che sono quindi divenute definitive.

 

Quali sono i nostri diritti in queste situazioni?

L’intimazione di pagamento da parte dell’Agenzia Entrate Riscossione, precede tutte le procedure esecutive e conservative previste dal nostro Ordinamento, come pignoramenti immobiliari, pignoramenti presso terzi (per esempio il pignoramento dello stipendio), fermi amministrativi, ecc, i crediti vantati dall’Agenzia Entrate Riscossione, possono diventare inesigibili e non essere quindi più dovuti per l’intervenuta prescrizione. Un debito si prescrive, come previsto dall’art.2934 del Codice Civile, “quando il titolare non lo esercita per il tempo determinato dalla legge” cioè per esempio, quando il creditore non lo richiede formalmente per un determinato periodo di tempo, così da ingenerare la legittima aspettativa, per il debitore, che egli non sia più interessato all’adempimento, oltre che per dare certezza ai rapporti giuridici ed economici.

Per ciò che concerne i crediti contenuti in cartelle di pagamento non opposte notificate dall’Agenzia Entrate Riscossione, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 23397/2016, hanno precisato che “la scadenza del termine perentorio per proporre opposizione a cartella di pagamento di cui al D.Lgs. n. 46 del 1999, art. 24, comma 5, pur determinando la decadenza dalla possibilità di proporre impugnazione, produce soltanto l’effetto sostanziale della irretrattabilità del credito contributivo senza determinare anche la cd. “conversione” del termine di prescrizione breve (nella specie, quinquennale, secondo la L. n. 335 del 1995, art. 3, commi 9 e 10) in quello ordinario (decennale), ai sensi dell’art. 2953 c.c.. Tale ultima disposizione, infatti, si applica soltanto nelle ipotesi in cui intervenga un titolo giudiziale divenuto definitivo, mentre la suddetta cartella, avendo natura di atto amministrativo, è priva dell’attitudine ad acquistare efficacia di giudicato.”

In sintesi, gli Ermellini hanno stabilito che anche se un credito è contenuto in una cartella di pagamento non impugnata e divenuta “definitiva”, non avviene la conversione del termine di prescrizione specificamente previsto dalla legge (5 anni) nel termine lungo (10 anni), così come avviene per i titoli giudiziali definitivi, quali le sentenze.

Di recente infatti, la sentenza n. 1652/2020 degli Ermellini, ha confermato che i contributi Inail si prescrivono decorsi 5 anni senza che essi vengano richiesti con un atto al debitore. Nel caso di specie, infatti, la cartella esattoriale (contenente crediti contributivi ed assistenziali) era stata notificata al contribuente nel 2003, mentre l’atto successivo – un’intimazione di pagamento – solo a fine 2009, senza che tra le due notifiche l’agente della riscossione avesse formalmente richiesto il pagamento. Il contribuente si è quindi vittoriosamente opposto all’intimazione di pagamento, eccependo che al momento della sua notifica la prescrizione era già maturata e non era più possibile avanzare nei suoi confronti alcuna pretese.

In conclusione, in caso di notifica di un’intimazione di pagamento, di un atto di pignoramento, di un preavviso di iscrizione di ipoteca o in generale di qualsiasi atto da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione (già Equitalia), è sempre necessario ed opportuno verificare immediatamente se i crediti di cui viene richiesto il pagamento siano o meno prescritti, potendo in tal caso eccepire la prescrizione e non essere più tenuti al pagamento.

Se vuoi ricevere maggiori informazioni in materia o hai bisogno di una consulenza legale puoi contattare lo Studio Legale Merangolo. 

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1 Commenti
  • GIANNI SARDENA

    ARTICOLO CHIARO ED ESAUSTIVO.

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