Bullismo: chi sono i responsabili?

Chi sono i responsabili, secondo la legge, degli atti di bullismo?

16 APR 2019 · Tempo di lettura: min.
Bullismo: chi sono i responsabili?

Negli ultimi anni, sia a livello politico che giurisprudenziale, si fa molta più attenzione al fenomeno del bullismo. Non esiste una legge specifica che definisce questi comportamenti anche se sono molti i reati che possono essere inclusi, dalle lesioni alle minacce, dagli atti persecutori alle percosse, tutti atti che tendono a sottomettere psicologicamente e/o fisicamente la vittima.

Proprio per questo, sono state tante negli ultimi anni le sentenze che hanno condannato questo tipo di fenomeno. Ma chi sono i responsabili secondo la legge? Per quanto riguarda il bullo, questo può essere imputabile penalmente solamente se ha già compiuto i 14 anni (se in possesso della capacità d’intendere e di volere) così come specificato dagli articoli 97 e 98 del codice penale.

Tuttavia, gli atti di bullismo non si fermano solamente all’aggressore, in quanto altri soggetti sono responsabili dell’educazione del minore colpevole. In primis, sulla famiglia del bullo può ricadere la responsabilità civile, così come sancisce l’articolo 2048 del codice civile:

“Il padre e la madre, o il tutore sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei figli minori non emancipati o delle persone soggette alla tutela, che abitano con essi. La stessa disposizione si applica all'affiliante. I precettori e coloro che insegnano un mestiere o un'arte sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi e apprendisti nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza. Le persone indicate dai commi precedenti sono liberate dalla responsabilità soltanto se provano di non aver potuto impedire il fatto”.

I genitori, in alcuni casi, sono anche tenuti a risarcire la vittima a cui il proprio figlio ha causato dei danni. È il caso, ad esempio, della recente sentenza n. 168/2018 del Tribunale di La Spezia. Nel caso preso in considerazione dal tribunale, infatti, i genitori erano stati condannati al risarcimento dei danni subiti dalla vittima, così come sancito dagli articoli 2047 e 2048 del codice civile. Il ragazzo era stato ferito a un occhio dopo che un gruppo di minorenni aveva lanciato una bottiglia in cui avevano inserito dei petardi.

Questo tipo di responsabilità civile, inoltre, può ricadere anche sulla scuola, così come dimostrato da alcune delle ultime sentenze riguardanti questa tematica. Nella sentenza numero 6919 del 2018 del Tribunale di Roma, infatti, in seguito a episodi di bullismo nei confronti di uno studente, i giudici hanno deciso che il risarcimento danni non spettava solamente al bullo e ai suoi genitori ma anche alla scuola. L’istituto, infatti, era stato più volte avvisato (anche a livello formale) dei comportamenti vessatori nei confronti del minorenne, ma non erano stati presi provvedimenti che potessero fermare la situazione.

Attenzione, inoltre, a chi assiste a questi comportamenti e non interviene. Negli ultimi anni, infatti, la responsabilità civile che può ricadere sui genitori del bullo o sulla scuola può riguardare anche quei genitori i cui figli assistono agli episodi di bullismo ma non intervengono in qualche modo per fermare l’aggressione, a meno che non siano vittime essi stessi del bullo.

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