Bonus pubblicità 2018: come funziona e chi può usufruirne

Cerchiamo di comprendere il funzionamento e l'ambito di applicazione del c.d. bonus pubblicità 2018, riproposto con il decreto legge n. 148/2017 anche per l'anno 2018.

27 DIC 2017 · Tempo di lettura: min.
Bonus pubblicità 2018: come funziona e chi può usufruirne

Con l'emanazione del decreto legge n. 148/2017, collegato alla manovra di bilancio, il Governo ha riproposto un'interessante agevolazione, finalizzata a sostenere la crescita del tessuto economico-produttivo del "Sistema Italia" tramite il riconoscimento di un apposito credito di imposta per la realizzazione di investimenti in campagne pubblicitarie.

Il beneficio di cui trattasi, utilizzabile a partire dal 2018 nella forma del credito d'imposta, è riconosciuto in favore di imprese, enti non commerciali, lavoratori autonomi (titolari di partita IVA e di reddito d'impresa), start-up innovative e c.d. PMI (piccole e medie imprese), nel rispetto dei seguenti requisiti:

  • in primo luogo il credito di imposta ha ad oggetto gli investimenti, con finalità pubblicitaria, posti in essere dal 24 giugno 2017 al 31 dicembre 2017, destinati alla realizzazione di campagne promozionali all'interno di giornali, quotidiani o periodici (nazionali, regionali o locali), anche online;
  • il beneficio è riconosciuto esclusivamente nell'ambito di investimenti il cui ammontare complessivo risulti superiore di almeno l'1% rispetto al totale delle somme destinate nel corso dell'anno 2016, da parte del soggetto beneficiario, per la medesima finalità.La complessità del passaggio evidenziato richiede, per una sua più agevole comprensione, il ricorso ad un esempio concreto.Ipotizziamo che nel corso del 2016 la Società Alpha abbia investito 100 euro per finalità pubblicitarie.A queste condizioni, per usufruire dell'agevolazione sarà necessario che la società abbia destinato per investimenti con finalità promozionale, nel periodo dal 24 giugno al 31 dicembre 2017, un importo non inferiore a 101, dunque superiore di almeno l'1% rispetto agli importi investiti nel corso dell'anno precedente.Sulla "quota incrementale" di detti investimenti, per come appena calcolata, potrà essere riconosciuto un credito di imposta nella misura del 75%, elevabile sino al 90% nel caso in cui il soggetto richiedente sia una PMI o una start-up innovativa.Per tale ragione, tornando all'esempio della società Alpha, atteso che il valore incrementale degli investimenti pubblicitari ammonterebbe ad 1 (ovvero pari alla differenza tra quanto speso nel corso del 2016, vale a dire 100, e quanto investito nel corso del periodo agevolato previsto per il 2017, ovvero 101), questa potrebbe usufruire di un credito di imposta pari al 75% del valore così individuato, elevabile sino al 90% nel caso in cui la Alpha sia una PMI o una c.d. start-up innovativa.

A seguito della presentazione dell'istanza, che potrà avvenire esclusivamente per via telematica nel corso di una finestra temporale attualmente in fase di definizione, l'Amministrazione finanziaria procederà al controllo della documentazione, al fine di verificare la legittima fruibilità del beneficio ed esercitando – nei casi di irregolarità riscontrate – i poteri previsti per legge.

In considerazione dei numerosi profili meritevoli di approfondimento, rilevanti nel caso di specie, restiamo come sempre a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.

Scritto da

Studio Legale Messina & Partners

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