Bonus bebè 2020: di cosa si tratta e quali sono i requisiti per richiederlo

L’assegno di natalità spetta a quelle famiglie che hanno messo al mondo un figlio nel 2020, che hanno adottato un bambino o lo hanno preso in affido nell’ultimo anno

17 SET 2020 · Ultima modifica: 18 SET 2020 · Tempo di lettura: min.
Bonus bebè 2020: di cosa si tratta e quali sono i requisiti per richiederlo

L'assegno di natalità è una misura a sostegno della famiglia istituita dalla legge di stabilità 2015 per un periodo di tre anni a favore dei nati o dei minori adottati nel triennio 2015-2017; successivamente, grazie alla L. n. 205/2017, il bonus bebè è stato riconosciuto, soltanto per la durata di un anno, anche per i nati o adottati nel 2018.

Successivamente, la legge n. 119/2018 ha sancito l'ulteriore estensione del bonus anche ai nati o adottati dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019, fino al compimento del primo anno di età o d'ingresso nel nucleo familiare.

Infine, la legge di bilancio 2020 lo ha riconfermato anche per quest'anno, modificandone tuttavia in maniera notevole i presupposti applicativi e gli importi.

L’assegno di natalità spetta infatti a quelle famiglie che hanno messo al mondo un figlio nel 2020, che hanno adottato un bambino o lo hanno preso in affido nell’ultimo anno. La Legge di Bilancio del 2020, prevede un sostegno pari a 80 euro, 120 euro o 160 euro alle famiglie. Eliminando tutte le fasce di reddito (che serviranno ora soltanto per definire l’ammontare del beneficio spettante a ciascun richiedente) ed eliminate anche le limitazioni ISEE per inoltrare la domanda, infatti, la platea di beneficiari si è estesa.

Quando richiederlo?

Il bonus bebè 2020 può essere richiesto da tutti i cittadini italiani o stranieri residenti in Italia (sia comunitari che extracomunitari) in possesso di un idoneo titolo di soggiorno.

Tale prestazione spetta per le nascite, le adozioni e gli affidamenti preadottivi verificatisi dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020. Al richiedente è richiesta la convivenza con il figlio.

La domanda va presentata entro 90 giorni dalla nascita o dall'ingresso in famiglia del minore adottato o affidato.

La principale novità del bonus bebè 2020 è rappresentata dal fatto che esso è divenuto ad accesso universale e spetta, quindi, a tutte le famiglie, a prescindere dal reddito.

L'importo della prestazione, tuttavia, è modulato a seconda delle fasce di reddito di riferimento e, in particolare, è articolato su tre fasce ISEE.

Nel dettaglio, l'assegno è pari a:

  • 1.920 euro (160 euro al mese), o 2.304 euro (192 euro al mese) in caso di figlio successivo al primo, per le famiglie con ISEE non superiore a 7.000 euro annui;
  • 1.440 euro (120 euro al mese), o 1.728 euro (144 euro al mese) in caso di figlio successivo al primo, per le famiglie con ISEE superiore alla soglia di 7.000 euro e non superiore a 40.000 euro;
  •  960 euro (80 euro al mese), o 1.152 euro (96 euro al mese) in caso di figlio successivo al primo, per le famiglie con un ISEE superiore a 40.000 euro.

Come richiederlo?

La richiesta di bonus bebè va fatta presentando domanda all'Inps, con una delle seguenti modalità:

  • accedendo al servizio "Assegno di natalità - Bonus Bebè (Cittadino)" dell'area "Tutti i servizi" del sito istituzionale,
  • chiamando il Contact center al numero 803 164 da rete fissa o 06 164 164 da rete mobile
  • rivolgendosi a un patronato o a un altro intermediario dell'Inps.

Con le stesse modalità, possono essere comunicate le eventuali variazioni rilevanti ai fini dell'erogazione dell'assegno, come ad esempio la modifica dell'IBAN. Una volta terminata l'istruttoria, l'Inps ne dà avviso al richiedente tramite sms.

Quanto dura l'assegno?

L'assegno di natalità, dura un anno e, quindi, è corrisposto per il primo anno di vita del bambino o per il primo anno dal suo ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento.

In alcuni casi, tuttavia, la durata del bonus bebè 2020 è ridotta.

Infatti, i genitori decadono dal bonus se si verifica una delle seguenti circostanze:

  • perdita dei requisiti previsti dalla legge per usufruirne,
  • decesso del figlio,
  • revoca dell'adozione,
  • affidamento esclusivo del figlio al genitore che non ha richiesto il bonus
  • affidamento del figlio a persona diversa da quella che ha presentato la domanda
  • decadenza dall'esercizio della responsabilità genitoriale
  • cessazione dell'affidamento preadottivo per provvedimento negativo del giudice

Il bonus, poi, non è più erogato se si verifica una delle seguenti circostanze:

  • conclusione dell'affidamento temporaneo
  • compimento dei 18 anni del figlio

Come avviene il pagamento?

Il bonus bebè è pagato mensilmente dall'Inps direttamente al richiedente.

Il pagamento può avvenire con una delle seguenti modalità:

  1. bonifico domiciliato
  2. accredito su conto corrente bancario o postale
  3. accredito su libretto postale
  4. accredito su carta prepagata

Quali sono i requisti?

La domanda può essere presentata dal genitore che abbia:

  • cittadinanza italiana, di uno Stato dell’Unione europea o permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo (articolo 9, decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 e successive modifiche) o carta di soggiorno per familiare di cittadino dell’Unione europea (italiano o comunitario) non avente la cittadinanza di uno Stato membro, di cui all’articolo 10, decreto legislativo 6 febbraio 2007, n. 30 o carta di soggiorno permanente per i familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro di cui all’articolo 17, decreto legislativo 30/2007. Ai fini del beneficio ai cittadini italiani sono equiparati i cittadini stranieri aventi lo status di rifugiato politico o lo status di protezione sussidiaria (articolo 27, decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251)
  • residenza in Italia
  • convivenza con il figlio (figlio e genitore richiedente devono essere coabitanti e avere dimora abituale nello stesso comune)

Fonte: Inps

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