Affidamento condiviso: le linee guide del Tribunale di Brindisi

Quali sono le principali modifiche introdotte dalle linee guida approvate dal Tribunale di Brindisi?

6 APR 2017 · Tempo di lettura: min.
Affidamento condiviso: le linee guide del Tribunale di Brindisi

Il Tribunale di Brindisi crea e approva delle linee guida per promuovere il principio di bigenitorialità nell'affidamento condiviso.

Un passo molto importante all'interno del delicato tema dell'affidamento è stato introdotto dalla Legge 54 dell'8 febbraio 2006 attraverso cui, per promuovere un rapporto equilibrato fra genitori e figli, si tende a scegliere l'affidamento condiviso. Con questa scelta, in caso di separazione, il giudice cercherà di ripartire la responsabilità genitoriale in maniera equa. In questo modo i genitori dovranno prendere decisioni condivise sui figli.

Nonostante siano state create queste norme, nella pratica, secondo i dati dell'Istat del 2016, l'affidamento condiviso è un provvedimento che resta solo sulla carta, trasformandosi in un "affidamento esclusivo nascosto". Proprio per questo, all'inizio di quest'anno, il Senato ha ripreso il tema dell'affidamento condiviso per cercare di modificare le norme e rafforzare il principio della bigenitorialità.

La collocazione prevalente: le modifiche

In attesa di una presa di posizione da parte del Parlamento, il Tribunale di Brindisi potrebbe aprire una nuova strada per il miglioramento dell'affidamento condiviso. Fausta Palazzo, presidente della sezione civile, e un gruppo di lavoro capeggiato dall'avvocato Mariella Fanuli della Camera Minorile hanno creato delle linee guida adottate dalla Sezione Famiglia, che modificano il concetto di collocazione prevalente.

L'obiettivo del Tribunale di Brindisi è stato quello di promuovere la bigenitorialità, cercando di coinvolgere entrambi i genitori nella crescita e nella formazione del bambino.

Quali sono le principali modifiche introdotte da queste linee guida approvate dal Tribunale di Brindisi?

Il domicilio e l'assegnazione della casa familiare

I figli dovranno avere il domicilio presso entrambi i genitori mentre la residenza "ha una valenza puramente anagrafica". Per quanto riguarda l'assegnazione della casa familiare, inoltre, secondo le linee guida, la casa resta al proprietario. In caso di comproprietà, invece, "si valuterà quale sia il costo della locazione di un appartamento di caratteristiche simili e al genitore che ne esce verrà scontato il 50% di tale cifra nel calcolo del mantenimento".

Frequentazione dei genitori

Ai minori, inoltre, vengono concesse pari opportunità di frequentare entrambi i genitori, secondo le loro esigenze. In questo modo si cerca di superare la concezione fra "genitore accudente e genitore ludico" e introducendo un "modello di frequentazione mediamente paritetico".

Le spese e il mantenimento

Anche a livello economico i genitori dovranno contribuire in maniera paritaria. Le linee guida dividono le spese fra prevedibili e imprevedibili: "assegnare in partenza le spese prevedibili all'uno o all'altro genitore per intero in funzione del reddito e stabilire che le imprevedibili verranno divise al momento in proporzione delle risorse". Il Tribunale, inoltre, predilige il contributo diretto rispetto all'assegno: "ciascun genitore deve assumere una parte dei compiti di cura dei figli, restando obbligato a sacrificare parte del proprio tempo per provvedere direttamente ai loro bisogni, comprensivi della parte economica".

Ascolto del minore

Le linee guide sottolineano l'importanza dell'ascolto del minore. Nonostante le contraddizioni a livello legislativo, infatti, il Tribunale di Brindisi afferma che, se richiesto, non può essere negato.

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