Una soluzione che accontenti tutti
Buongiorno,
vi scrivo perché non riesco a trovare una soluzione che accontenti tutti. Illustro brevemente la situazione. Da cinque anni frequento una persona di un'altra provincia e regione (io sono di Ferrara lei di Varese).
La sua situazione è la seguente. Lei 42 anni, divorziata. Vive con il figlio di 16 anni (che va alle superiori) in appartamento con mutuo. Ha un lavoro come operaia part-time. L’ex marito le passa un piccolo mantenimento per il figlio e ha il diritto di vederlo tutti i week-end.
La mia situazione è la seguente 44 anni, celibe. Vivo da solo in appartamento di mia proprietà senza mutuo. Ho un lavoro a tempo indeterminato. Lavoro in questa azienda da 20 anni e mi sono conquistato con fatica una posizione di un certo livello.
Visto che viviamo lontani e vorremmo trovare un modo per stare insieme stiamo cercando una soluzione che accontenti tutti.
Lei suggerisce di sposarci come unica soluzione. Lascerebbe il suo lavoro, venderebbe la sua casa, porterebbe il figlio da me, non lavorerebbe più, abbandonerebbe i familiari. Accetterebbe anche la convivenza ma essendo lontani e dovendo abbandonare tutto vuole delle garanzie. Se per qualsiasi motivo la storia dovesse finire lei si troverebbe in difficoltà o peggio ancora se io dovessi mancare non avrebbe niente di suo e si troverebbe in una condizione di forte disagio. Non sarebbe la sua casa, non avrebbe il mio cognome, non si sentirebbe parte della famiglia, non avrebbe diritto su niente delle mie proprietà, non potrebbe assistermi se fossi malato etc.
Io d’altro canto non me la sento di impegnarmi con un matrimonio ma capisco anche lei e vorrei darle delle garanzie che la tutelino in caso di morte o anche semplicemente se dovessimo separarci per qualsiasi motivo visto che oggi è tutto bellissimo e domani potrebbe cambiare tutto.
Insomma forse chiedo troppo ma vorrei trovare una soluzione che tranquillizzi lei e anche me. Io potrei anche mantenerla ma nel caso la storia non dovesse più funzionare non vorrei essere costretto a garantirgli per forza lo stesso tenore di vita previsto per le persone sposate o peggio dividere la casa o doverla venderla in quanto le potrebbe spettare una parte anche se la casa e totalmente mia.
Spero di aver illustrato in maniera chiara la situazione
Premetto che io ci tengo a lei e a suo figlio ma vorrei sapere se esistono delle formule da proporgli, diverse dal matrimonio, che tutelino tutti nel caso la storia dovesse finire
Cordiali Saluti
Giacomo