Una persona che ha mentito sulla sua identità, commette reato?
Gentili Avvocati,
Sei mesi fa conobbi un ragazzo in una chat. Mi disse che si chiamava TIZO (mi diede solo il nome per riservatezza), e che faceva l'architetto. Si creò una buona amicizia, presumo confidenza e iniziai a fidarmi di lui. Mi bastavano le informazioni che mi aveva dato, non volli mai indagare più di tanto. Non sapevo dove abitava e niente del genere. Lui invece sapeva il mio vero nome dall'inizio, e il mio cognome appena mi fidai abbastanza, ma non mi sono mai inventato nulla. Col tempo venne anche a trovarmi a casa, era un'amicizia tranquilla. Ma le cose non vanno per il verso giusto, si sa! Un giorno casualmente ci fu un approccio sessuale, e dopo quella volta, in pratica, mi piantò in asso. Mille scuse per evitare di incontrarmi. Poi ho scoperto da solo che, in realtà, mi aveva detto tante menzogne: mentito sul nome, sul lavoro. Immaginate un po' l'amarezza. Mi sono fidato e ho dato affetto ad una persona che in realtà ha pensato solo al suo tornaconto, mentendomi. Questo suo comportamento, può essere considerato reato?
Grazie per un eventuale Vostra risposta.