Siamo separati ma continuiamo a vivere nella stessa casa

Inviata da Luigia. 5 giu 2015

Praticamente abbiamo deciso di comune accordo però nessuno dei due può permettersi di prendere casa da solo, quindi siamo qui a fare i coinquilini... non è che per questo non ci danno il divorzio?

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Gli effetti di una separazione omologata possono cessare solo a seguito di intervenuta riconciliazione dei coniugi.
Ai sensi dell’art. 157, c.c., infatti, i coniugi possono far cessare di comune accordo gli effetti della separazione con una “espressa dichiarazione”, facendo intendere che possa essere resa oralmente o per scritto, a mezzo di atto pubblico o di scrittura privata, di atto ricevuto da un notaio o da un cancelliere.
L’ipotesi di riconciliazione più frequente si verifica con l’effettivo ripristino della vita coniugale mediante la ripresa dei rapporti materiali e spirituali che caratterizzano il consorzio familiare. Ciò si verifica quando sia stato ricostruito l’intero complesso dei rapporti che caratterizzano il vincolo coniugale, e quindi sia intervenuto il ripristino non solo di quelli che concernono l’aspetto materiale del matrimonio, ma anche di quelli che sono alla base della intesa spirituale.
Quindi se entrambi i coniugi, in sede di divorzio, dichiarano che non è intervenuta riconciliazione, il divorzio deve essere concesso, decorso il termine legale di separazione (ora, con la nuova Legge, 6 mesi se trattasi di separazione consensuale).

Avv. Lara Invernizzi Avvocato a Novara

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Gli effetti della separazione cessano solo per riconciliazione: ai sensi dell’art. 157, c.c., i coniugi possono far cessare di comune accordo gli effetti della separazione con una “espressa dichiarazione”, facendo intendere che possa essere resa oralmente o per scritto, a mezzo di atto pubblico o di scrittura privata, di atto ricevuto da un notaio o da un cancelliere.
L’ipotesi di riconciliazione più frequente si verifica con l’effettivo ripristino della vita coniugale mediante la ripresa dei rapporti materiali e spirituali che caratterizzano il consorzio familiare. Ciò si verifica quando sia stato ricostruito l’intero complesso dei rapporti che caratterizzano il vincolo coniugale, e quindi sia intervenuto il ripristino non solo di quelli che concernono l’aspetto materiale del matrimonio, ma anche di quelli che sono alla base della intesa spirituale.
Quindi se siete meri coinquilini e ciascuno dei due dichiara espressamente in sede di divorzio che non è avvenuta alcuna riconciliazione fra voi, il divorzio dovrà essere concesso.

Avv. Lara Invernizzi Avvocato a Novara

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È una situazione anomala. Il divorzio prevede che siano trascorsi sei mesi dall'udienza presidenziale e che i coniugi vivano separati. Si chiede addirittura per questo un certificato di residenza di entrambi i coniugi. Resto a disposizione.

Avv. Alessandro Soliman Genova

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È molto probabile, soprattutto se risulta anche anagraficamente che vivete sotto lo stesso tetto, si presume la conciliazione.

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In linea generale il permanere della convivenza non è d'ostacolo alla separazione legale, a patto che sia transitoria e sempre che si dimostri che tale convivenza non si traduca in un comportamento indice della volontà di continuare l'unione coniugale e sempre che sussistano obbiettive ragioni che giustifichino il permanere di tale convivenza, anche se ovviamente è opportuno che il permanere di tale convivenza si protragga il meno possibile.

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egregio Luca,
La giurisprudenza ha stabilito come la separazione in casa non sia di ostacolo di ostacolo al divorzio, essendo caratterizzata dalla mancanza, tra i coniugi, di quella comunione legale e spirituale che contraddistingue l’unione matrimoniale.

In buona sostanza, marito e moglie, pur continuando a vivere nella medesima abitazione, si comportano tra loro come estranei (disinteressandosi delle rispettive esigenze, mangiando a orari diversi e separatamente ovvero riposando in camere diverse). Da non sottovalutare sono i problemi legati a tale stato di fatto che si potrebbero manifestare nel caso in cui la sua ex-moglie, fosse intenzionata, per suoi motivi, a opporsi alla pronuncia divorzile,e dunque, eccepisse una riconciliazione, riferendosi proprio alla condivisione quotidiana dello stesso immobile, se così fosse bisognerebbe dimostrare, in giudizio che la coabitazione è stato il frutto di un accordo tra le parti.
mi contatti per ulteriori chiarimenti.
avv. marina ligrani

Avv. Matrimonialista MARINA LIGRANI Avvocato a Potenza

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