questione relativa al diritto di famiglia le in tema di successioni.

Inviata da beyond. 14 ott 2023

Alla C.A. di legali e studiosi esperti di diritto di famiglia e costituzionale in tema di successioni.

Nel mese di aprile a.c. dopo tre mesi di ricovero è defunta mia sorella con la quale, insieme a mio cognato (entrambi pensionati senza figli né genitori e proprietari di un immobile in comunione di beni), ho convissuto, in qualità di ospite/aiutante, da circa dieci anni durante i quali mi sono sempre occupato, oltre che della manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile, della pressoché totalità di tutte le altre incombenze: dalle pulizie alle necessità familiari più disparate.

Giacché, in quanto persone anziane estremamente malate e fragili, nel corso della loro esistenza hanno avuto frequentemente bisogno del supporto della mia famiglia (non solo in termini morali/psicologici ma anche pratici/concreti), in quanto quella di mio cognato viveva, e vive, a circa 1500 km di distanza e – anche nelle svariate volte in cui è stato ricoverato d’urgenza e sottoposto a delicati interventi - non si è mai fatta vedere.

Inoltre, è importante precisare che mio cognato non è mai stata una persona, per così dire, efficiente; sia nel senso pratico quanto intellettivo. Poiché, sebbene di carattere docile, è sempre stato un “semplicione” facilmente malleabile e col passare degli anni le sue capacità, pratiche e cognitive, peggiorarono inesorabilmente.



Dal che si evince che, nel percorso della loro vita coniugale, se accrescimento del patrimonio c’è stato, non c’è stato in virtù della sua intraprendenza ma esclusivamente per quella di mia sorella col supporto dei miei fratelli e anche del sottoscritto.

Orbene, dopo la morte di mia sorella, la vita in casa sembrava procedere tranquilla fino a che nel mese di luglio partì per le vacanze e al contempo ricongiungersi con la sua famiglia genitoriale (due sorelle e svariati nipoti con prole) con la quale, mi disse, avevano affittato una casa al mare e per la quale, previa comunicazione dell’importo, avrei dovuto fare un bonifico per la quota dell’affitto a lui spettante. N.B. quando lo accompagnai all’aeroporto, durante il tragitto mi chiese fino alla noia di fargli pervenire un biglietto aereo per il rientro ai primi di settembre.

Ebbene, per non dilungarmi oltremodo, verso la fine di luglio, inopinatamente, venni a sapere tramite una delle due sorelle che egli non sarebbe più rientrato nella sua dimora coniugale, ma che sarebbe rimasto a vivere il resto dei suoi giorni a casa sua (della sorella). Dopodiché venni anche a conoscenza che avevano già predisposto un legale e un agente immobiliare (entrambi parenti che svolgono la loro attività nella città della casa in oggetto) con, in primo luogo, l’incarico di farmi sloggiare istantaneamente perché la casa dev’essere messa in vendita immediatamente!

Ora, al di là che non credo possano cacciarmi così bellamente da una casa in cui ho convissuto per 10 anni, cui peraltro sono anche coerede;

mi domando come può una persona quale mio cognato di punto in bianco (circonvenzione di incapace?...), assumere un atteggiamento tanto subdolo e irrispettoso da ritenersi, a mio avviso, assolutamente immorale e immeritevole di ereditare (oltre al già suo immeritato 50% della legittima) la quota più cospicua di un patrimonio non suo che, “a breve”, andrà tutto in eredità a sorelle e nipoti; il che equivale a un obbrobrio giuridico dell’Istituto della Legittima, in quanto, in virtù di una legge iniqua e coercitiva - oltre che lesiva della dignità e dei diritti della persona premorta - si concretizza nella forma più empia di profanazione e usurpazione della memoria e del patrimonio del de cuius (mia sorella) e della sua famiglia.

Ergo, sulla base di quanto suesposto chiedo pertanto se vi sono i margini per intentare un’azione legale volta, - non dico, come meriterebbe, all’esclusione dall'eredità, in quanto credo non sia perseguibile - quantomeno a condannare un soggetto immeritevole di succedere sulla base di un giudizio di riprovazione sociale. Giacché ciò lede non solo la coscienza generale, ma anche l’ultima residua forma di morale e di giustizia.

Un ringraziamento in anticipo a tutti coloro che intendano proporsi o anche solo per un suggerimento.

Artur R.

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