Questione ereditaria
Salve.
Mio papà, vedovo, si risposerà entro un anno con la compagna moldava sua coetanea, con alle spalle un divorzio in sua patria e due figli maggiorenni che non vivono in Italia.
Ora vivono in un trilocale a Milano (circa 230000€ al valore attuale) di proprietà di papà al 100%.
Io, figlia unica, e papà abbiamo una seconda casa piccolina in montagna (circa 50000€ al valore attuale) a cui sono molto affezionata, di cui ho ereditato il 25% di mia mamma. Non abbiamo altre proprietà immobiliari.
Ho chiesto a mio papà di fare testamento che coinvolga amichevolmente tutti e tre. A me interessa soprattutto che mi rimanga la casa in montagna che è di famiglia e non accetto che venga divisa con altri in alcun modo, sul resto si pensava di dividere in parti eque i beni monetari e la casa di Milano tenendo conto della quota della futura moglie che compensa la casa in montagna (sarebbe di circa 19000€ o comunque si valuterà). Lei per legge avrà diritto di abitazione della casa di Milano.
Ora, il mio dubbio è: un domani che non c'è più papà e si presentasse il quadro descritto, come si gestisce la questione della casa di Milano avendola a 50% e 50%? Leggendo in internet sarebbe per me una nuda proprietà, che non posso vendere né affittare finché è abitata da lei. Inoltre lei potrebbe farci venire a vivere uno dei figli che al momento ha qualche problema comportamentale e non ha dimora né lavoro fisso. Contando che io e mio marito non viviamo nell'oro mi spaventa molto un'ipotesi simile, è fattibile? In caso come posso evitarlo? È possibile farmi liquidare la mia parte di casa, o fare in modo che papà lasci a me una quota economica pari alla metà del valore della casa e lasciare quindi l'intera casa a lei? Inoltre un domani che anche lei mancasse la sua parte andrebbe ai due figli, vorrei prevenire questa cosa per evitare in futuro di dover avere a che fare su questioni importanti con persone che conosco a malapena.
Grazie per il Vostro supporto, cordiali saluti