Buongiorno,
Ho una zia che dopo tanto finalmente ha ottenuto, l'assegno accompagnamento.
Presentato ricorso tramite avvocato (che nel corso dell'intero anno, non ha mai voluto parlare del suo onorario, ne tanto meno farmi un preventivo , da premettere che mia zia partiva già con una 104. art.3 comma 3, quindi doveva esserle riconosciuto solo l'assegno).
Finalmente dopo la visita al C.T.U il giudice sancisce che l'assegno spetta.
L'avvocato adesso vuole il 30% della liquidazione (29 mensilità).
e liquidi, senza parlare di fattura.
Cosa posso fare? Secondo me è veramente esosa come parcella.
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Suppergiù, in linea generale è vietato il cd patto leonino, ossia farsi pagare in percentuale dell'ottenuto...a meno che il calcolo non sia stato fatto fuori da accordi specifici...ad ogni modo ogni stragiudiziale ha un tariffario. Magari trovi le pezze giustificative e le sottoponga all' Ordine degli Avvocati della Sua provincia. Mi faccia sapere
Buongiorno, in mancanza di accordo preventivo tra Cliente ed Avvocato, una eventuale controversia in tal senso viene regolata applicando le tariffe professionali vigenti.
Come correttamente suggerito dai Colleghi che mi hanno preceduto, Le consiglio di farsi redigere una dettagliata nota proforma con indicazione scritta dei parametri applicati per singole fasi dell'incarico, quindi chiedere consulenza ad altro avvocato, o ancora meglio direttamente all'Ordine degli Avvocati competente, per ottenere un parere di conguità.
Rilevo, sulla base della sola lettura del quesito posto, che non è chiaro se l'Avvocato che ha gestito la pratica Le abbia chiesto il 30% del liquidato, oppure Le abbia quantificato (magari applicando correttamente i parametri in vigore) compensi che poi Lei ha convertito in valore percentuale rispetto all'importo liquidato.
La differenza pare sottile, ma in realtà non lo è.
Sono a disposizione per ogni chiarimento.
Cordialmente.
Avv. Mauro Panettiere
Egregio sig.Marco Pio,potrebbe promuovere un'azione di accertamento in sede giudiziaria ma la via più semplice e rapida e' richiedere un parere di congruità al Consiglio dell'Ordinebdegli Avvocati competente.xCordialmente avv.Alfredo Guarino Napoli
In mancanza di accordo in precedenza, la parcella deve essere fatta sulla base dei parametri di legge. Si faccia fare la parcella scritta, quindi se esosa si rivolga all'ordine degli avvocati dove è iscritto il professionista per una valutazione di congruità in base all'attività svolta
Saluti