Mio fratello è schizofrenico e temo possibili ripercussioni in famiglia

Inviata da Angela. 9 nov 2015

Salve,
mio fratello soffre di schizofrenia diagnosticata e per questo siamo dovuti ricorrere 8 anni fa al TSO. Dopo il ricovero aveva iniziato a prendere le medicine però nell'ultimo periodo abbiamo scoperto che non le prende più ed è tornato infatti a creare problemi in famiglia: minacce, insulti. Ci sta facendo vivere un inferno!
Cosa dovrei fare? Mia mamma non vuole buttarlo fuori di casa perché si sente in colpa ma io così non riesco più a vivere.
Aiutatemi!

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Buongiorno.
Prima e ai fini di valutare di un altro TSO, Le consiglio di rivolgersi subito sia al CPS, Centro di Psichiatria Sociale, competente in base alla residenza di Suo fratello, sia al Servizio Sociale. Potranno consigliare a Lei e ai suoi familiari come meglio affrontare la situazione, tenuto conto delle peculiarità della malattia, delle condizioni attuali di Suo fratello e dei rapporti con Voi, e potranno offrirvi interventi di supporto. La figura del legale familiarista in questi casi può avere molteplici funzioni; in particolare, può facilitare i contatti con i Servizi territorialmente competenti, per una presa in carico della situazione e sollecitare in via formale gli interventi più efficaci.
I miei più cordiali saluti
Avv. Raffaella Angelica Molendini (Milano)

Avv. Raffaella Angelica Molendini Avvocato a Milano

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Gentile Angela,
Se i comportamenti posti in essere da suo fratello non sono altrimenti arginabili forse bisognerebbe far ricorso alle forze dell'ordine, sopratutto nel caso in cui la comunicazione con lui sia interrotta, si isoli rifiutando la terapia, e chiedere il Tso.
Il trattamento sanitario obbligatorio viene messo in atto quando la persona appare pericolosa per sé o per gli altri (in soggetti che minacciano il suicidio, ovvero minacciano il compimento di lesioni a cose e persone..), ovvero pone in essere comportamenti imprevedibili o violenti.
Ancora può ottenersi un Tso emesso dal Sindaco del Comune, per tanto occorre che suo fratello si trovi in una situazione di alterazione tale da necessitare urgenti interventi terapeutici e non sia possibile adottare tempestive misure extraospedaliere perché pone in essere il rifiuto della terapia.
Le condizioni di cui si è detto devono essere presenti tutte contemporaneamente e devono essere certificate (anche dal medico di famiglia).
La richiesta di Tso al Sindaco deve essere accompagnata, dunque, dalle certificazioni mediche dello stato di malattia e devono anche contenere un'adeguata motivazione.
Il sindaco, una volta ricevuta la richiesta, entro 48 ore, predispone l'ordinanza di Tso facendo accompagnare il soggetto presso un istituto di cura, e l'ordinanza dovrà poi essere convalidata dal Giudice Tutelare.
L'ordinanza potrà essere prorogata alla scadenza.
Un' altra possibilità riguarda l'interdizione che può essere promossa, ex art. 417 C.C., dai parenti entro il quarto grado, dagli affini entro il secondo grado, dal tutore o curatore o dal Pubblico Ministero. Per avviare un procedimento di interdizione oltre alla via legale si può inoltrare richiesta direttamente al Pubblico Ministero, che però non è, obbligato a procedere.
Può avviare il procedimento se lo ritiene fondato.
A fronte di tutto ciò, è preferibile farsi assistere da un legale anche in questa ipotesi.
Rimango a disposizione.

Avv. marina ligrani

Avv. Matrimonialista MARINA LIGRANI Avvocato a Potenza

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Gentilissima Angela,
Le consiglio di rivolgersi al Vs medico di famiglia che, informato del precario stato di salute mentale di Suo fratello, avra' cura di richiedere un TSO al Giudice Tutelare territorialmente competente.
Fermo restando che, in caso di convivente violento, puo' essere richiesto al Tribunale l'adozione dei c.d ordini di protezione e cioe' l'allontanamento di Suo fratello da casa per un certo periodo.
Nell'immediatezza il TSO e' la soluzione raccomandabile e piu' efficace augurandomi che Suo fratello si convinca che la soluzione migliore per se' stesso e per gli altri e' riprendere la cura.
Cordialmente.
Avv.Silvia Parrini (FORO DI PISA)
Cordialmente.
Avv.Silvia Parrini (FORO DI PISA)

Avv. Silvia Parrini Avvocato a Cascina

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Dovrebbe procedere alla richiesta di un nuovo TSO e dovrebbe successivamente fare in modo che il fratello riceva le cure necessarie in una struttura dedicata.
Non si tratta di abbandonarlo o buttarlo fuori di casa, ma di affrontare il problema prima che diventi più grande e ingestibile.
Ritengo che ci siano peraltro gli estremi per richiedere al Giudice Tutelare l'apertura di una Tutela o di un'Amminstrazione di Sostegno.
Le consiglio di farsi assistere da un legale del settore vista la delicatezza della posizione.
Se avesse necessità di ulteriori informazioni mi contatti tramite il portale.

Cordiali saluti.
Barbara Spinella

Avvocato Barbara Spinella Avvocato a Milano

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