Salve a tutti, ho un dubbio importante rispetto ad una questione familiare. Premetto che mia madre è una persona che adora controllare tutto e tutti e questo ovviamente ha notevoli ripercussioni sulle vite di tutti noi figli...ahimè! La questione è che ha proposto a mio fratello di acquistare casa della nonna ad una quota agevolata, obbligandolo però a lasciare una parte della casa a sua disposizione per farne quel che vuole.
Può farlo? Non vorrei mettermi tra i 2 fuochi ma sento che ho il bisogno di frenarla a volte!
Grazie,
Gioia
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Gentilissima Gioia,
il Suo dubbio è fondato.
Il caso prospettato, infatti, rientra in una delle ipotesi espressamente vietate dalla legge, in forza della quale è NULLO ogni atto col quale taluno dispone dei diritti che gli possono spettare su una successione non ancora aperta o rinunzia ai medesimi.
Gentilissima Gioia,
l'atto di disposizione cui fa cenno presuppone ovviamente il consenso di Suo fratello.Se Suo fratello vorra', potra' acquistare l'immobile ad un prezzo conveniente (ndr cosi' ho compreso) e contestualmente potra' essere stipulato, anche in forma verbale, un accordo in virtu'del quale Sua madre potra' godere, anche parzialmente, dell'immobile della nonna a titolo gratuito (ndr trattasi di contratto di comodato).
Ripeto, certo si puo' fare, purche' vi sia il consenso di Suo fratello.
Cordialmente.
Avv.Silvia Parrini (FORO DI PISA)
Buongiorno.
Immaginando che "lasciare a sua disposizione" voglia dire "consentire l'utilizzo e l'abitazione del bene", la risposta è negativa. Nel momento in cui Suo fratello dovesse acquistare la casa, qualsiasi ne sia il prezzo, nessun obbligo potrà avere nei confronti di Vostra madre in relazione alla destinazione e all'utilizzo del bene.
I miei più cordiali saluti
Avv. Raffaella Angelica Molendini (Milano, Monza, province)
Gent.ma signora,
vista la scaturigine del tema, prima della valutazione legale diventa necessario un chiarimento, pacato ma fermo. Non è una correlazione diretta l'acquisto agevolato (dietro richiesta affettiva o mediante compartecipazione all'acquisto con denaro proprio) e parziale riserva per sé, quasi una condizione contrattuale.
Vi son molte maniere per regolamentare degli acquisti di immobili, ad esempio la nuda proprietà e il diritto di usufrutto, etc.
Probabilmente alla base qualcosa - come in premessa - andrebbe approfondito e dipanato in tutta l'estensione.
Distinti saluti
Buongiorno,
se non ho compreso male i termini della questione da Lei proposta, ci si troverebbe di fronte al caso in cui il venditore (la nonna) cede la proprietà di un immobile ad un compratore (il fratello) e contestualmente quest'ultimo costituisce a favore di un terzo (la madre) un diritto di godimento (reale o obbligatorio) sul medesimo bene e a carattere gratuito (ad es. usufrutto, uso, abitazione o comodato). Ebbene, se così è, non ritengo sussistano motivi di invalidità del relativo negozio giuridico, essendo lo stesso perfettamente lecito e legittimo. Eventuali profili di criticità potrebbero tuttavia emergere con riferimento all'efficacia relativa dell'atto, ad es. nei confronti degli altri eredi legittimi ovvero dei creditori, i quali potrebbero anche vedersi ledere il proprio personale diritto (alla quota ereditaria o al recupero del credito) con conseguente possibilità di impugnazione e contestazione del relativo contratto. Inoltre, un ulteriore considerazione potrebbe essere spesa con riferimento alla reale convenienza per il soggetto acquirente (il fratello) di porre in essere un negozio con simili caratteristiche, attesa le possibili forti limitazioni all'esercizio del diritto di proprietà dallo stesso acquistato; ma tale aspetto rientra nella disponibilità discrezionale della parte, costituendo espressione della libertà negoziale alla stessa riconosciuta dal nostro ordinamento.