Lei non vuole concedergli il divorzio se non sotto ricatti morali. Può farlo?
Il mio compagno si è separato consensualmente a maggio 2016. Per una forma di buonismo innato ha concesso in totale autonomia di versare alla ex moglie 200 euro di mantenimento più 200 euro per sua figlia minorenne che ora vive con la madre (su questa cifra io non ho nulla in contrario). Sono in disaccordo per il mantenimento a lei in quanto già da prima che si separassero lei conviveva con il suo nuovo compagno, questo nella casa in affitto che aveva il mio compagno con la sua ex. Successivamente lei si è trasferita altrove e convive sempre con il suo compagno. Nel momento in cui il mio compagno le ha detto che non le spetterebbe il mantenimento lei ha addotto la scusante che lei e il suo compagno non lavorano (non è vero, lavorano entrambi ma in nero) mentre il mio compagno è operaio con un contratto a tempo indeterminato (1600 euro al mese). Ora il mio compagno le ha chiesto se è disposta a concedere il divorzio a spese del mio compagno modificando/annullando il mantenimento alla sua ex. Lei in tutta risposta non vuole concedere il divorzio e minaccia dicendogli che, se lei non vuole, il giudice concederà il divorzio solo se lui accetterà le sue condizioni (della ex), che rivedrà la cifra del mantenimento che le spetta chiedendo molto di più. È nelle condizioni di poterlo fare? A me fa molta paura tutto questo, il mio compagno vive praticamente di quello che gli offro io nel mio piccolo, possiede una macchina di almeno 20 anni e per far fronte a tutto questo lavora fino a tardi e difficilmente riesce a mantenerci, e questo lo rende depresso. Ovviamente la ex moglie fa ostruzionismo solo perché non accetta la sua nuova condizione e vive di invidia, minacciandolo anche di vietargli di vedere sua figlia. Dobbiamo temere il peggio? Può essere così ingiusta la giustizia italiana? Grazie